Attualità
"Giornata di mille" a Roma, la cronaca
Redazione
03 febbraio 2011 14:04
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fondi_alluvione_stanziati

 

ROMA. Venticinque milioni di euro. E’ la prima risposta, in termini economici e di supporto, che la delegazione dei mille, a Roma, è riuscita ad ottenere. Non dal Governo, come auspicato e sperato; non dal ministero dell’economia, ma dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che annuncia l’intervento di Palazzo Santa Lucia, nell’incontro di Palazzo Poli. Fondi infrastrutturali, una piccola tranche, nell’attesa che l’esecutivo ricostruisca il fondo di solidarietà nazionale. Al momento, dal Governo Berlusconi non potrà giungere nessun aiuto economico.  

Si è conclusa con questo passaggio, che lascia comunque visibili tracce di delusione, la giornata romana di sindaci, amministratori locali, provinciali, ma soprattutto di agricoltori ed allevatori della Piana del Sele, dell’Agro Nocerino Sarnese, del Vallo di Diano, colpiti duramente dall’alluvione del novembre scorso. I veri protagonisti della giornata sono stati loro. Hanno portato in piazza problemi e drammi, racchiusi in slogan anche divertenti e pungenti. Tutti incentrati sul punto centrale: la richiesta di equità di trattamento con il Veneto. Gli alluvionati hanno incassato la solidarietà dei centri che da due mesi fanno i conti con un’altra grave emergenza, il dissesto idrogeologico, Roscigno e Perito. Presenti anche i rappresentanti di tante comunità, i quali, sensibilizzati dall’assessore provinciale alla protezione civile, Antonio Fasolino, ideatore dell’iniziativa di protesta, sono saliti sui 21 pullman che hanno raggiunto la Capitale.

Saranno poi i sindaci ad effettuare la più singolare e significativa forma di protesta. Primo atto, il corteo delle autorità e dei primi cittadini, accompagnati dai gonfaloni, che da Piazza della Repubblica arriva a via XX settembre, sede del Ministero dell’Economia, scortata dalla questura di Roma: la marcia si conclude con la deposizione delle fasce. Di carta, appositamente preparate. Una provocazione che è figlia della profonda delusione che gli amministratori avvertono nel non vedere l’interesse, o anche un minimo cenno di considerazione, dagli uffici ministeriali. Porte chiuse, militari a presidio. Non va di scena la piantumazione dei sacchetti di terra con la bandiera italiana in bella vista. Il modo per testimoniare che tra Nord e Sud non deve esistere differenza. La questura di Roma ne vieta l’utilizzo, ed anche questo è un gesto che lascia delusione.

Colorata, simpatica e soprattutto molto composta è stata la seconda parte del corteo. Sfilano gli agricoltori, gli allevatori, gli alluvionati. Fischietti e voglia di farsi sentire accompagnano i metri che queste persone percorrono. Sembra una festa, ovviamente non lo è, per la grave situazione lavorativa e morale che  portano con sé. Ma anche loro rientrano in piazza della repubblica con facce tristi. Iniziano ore di attesa. C’è l’incontro pomeridiano con Caldoro. Arriva anche il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli. Anche lui cerca di infonderla, la fiducia, parla di novità, quelle che saranno concretizzate poche ore dopo dal governatore della Campania. L’assenza di un cenno da parte dell’esecutivo si spezza con la presenza in piazza di Maurizio Gasparri. Da senatore salernitano e coordinatore del Pdl, manifesta la vicinanza ai manifestanti, ma è altrettanto drastico nel ribadire che solo l’unione delle forze della filiera istituzionale potrà produrre risultati nello stanziamento dei fondi. L’incontro con Caldoro e la sua assunzione di responsabilità sono l’ultima traccia della giornata. Basterà per risolvere il dramma di alluvionati ed agricoltori?

 

Marco Rizzo @ StileTV



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