AQUARA. Era finita nel dimenticatoio, come se i cittadini degli Alburni si fossero abituati a vederla lì, inerme, a rappresentare un’altra opera incompiuta e un classico episodio di spreco di denaro pubblico. Ci ha pensato un cittadino comune, di Aquara, ma residente a Montecorvino Pugliano, Mario Andreola, a riaccendere i riflettori sul centro osservazione lontra di Mainardi, frazione di Aquara già ampiamente deturpata dalla colata di cemento e dai pilastri che dovevano rappresentare le prime opere della costruenda Fondovalle Calore, e che dopo anni dall’inizio dei lavori hanno solo contribuito a rovinare il paesaggio. La struttura nata per ospitare attività dedicate allo schivo mustelide, da tempo attende – inutilmente - di essere ultimata, e da circa 15 anni è incompleta, abbandonata alle erbacce e all’indifferenza delle istituzioni, ed in primis dell’ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a cui va attribuita la genitorialità dell’opera. O meglio, dello scheletro dell’opera, perché nonostante l’investimento da parte dell’ente per iniziare i lavori - diretti dall’ufficio tecnico del comune di Aquara - non ci sono che le mura principali, con il solo risultato che si tratta di un ecomostro a poche decine di metri dallo splendido fiume Calore. Mario Andreola non si è limitato a postare il suo sdegno su facebook, ma ha fatto presente la situazione agli organi competenti, quindi al Parco, al Comune di Aquara, ma anche ai carabinieri e al Corpo Forestale dello Stato, affinché intervengano per affrontare quanto prima la questione. Inoltre, Andreola mette in evidenza che anche il fabbricato presente nel cuore del paese, ad Aquara, che era nato per essere destinato a museo per la lontra, altra opera finanziata dal parco, è incompleto e peraltro oggetto di atti di vandalismo. Le due strutture, conclude, sono costate circa un milione di euro.