Attualità
Puc, lettere minatorie a quattro consiglieri
Redazione
02 marzo 2011 12:47
Eye
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minacce_consiglieri 

 

CAPACCIO. Quattro lettere intimidatorie (nella foto) recapitate ad altrettanti consiglieri di minoranza nel giro di pochi giorni. Le prime due sono state inviate ai consiglieri Maria Vicidomini e Nicola Ragni, e ieri  la stessa missiva, è giunta al consigliere Roberto Voza e Franco Longo.  "Non rompete i coglioni. Basta con denunce in Procura". E’ questo l’invito intimidatorio, contenuto nelle lettere anonime che riportano la fotocopia di un proiettile calibro 9. Minacce di morte che sollevano nuovi scenari  sul  Piano urbanistico comunale di Capaccio Paestum. Nella lettera minatoria i consiglieri vengono esortati a sospendere i continui attacchi al Puc, oggetto di una serie di denunce. "Prima di tutto – afferma Voza – non capisco come mai la mia lettera, che mi è stata  recapitata al Comune, è stata aperta prima che mi venisse consegnata. E’ la prima volta che vengo minacciato, la cosa mi sorprende molto. Ho sempre svolto il mio dovere". Lunedì scorso la prima missiva anonima recapitata alla Vicidomini, nel mirino delle intimidazioni da circa due mesi. "Continuerò a svolgere il mio ruolo, credono di spaventarmi perché sono donna, ma non ho paura", afferma convinta.  Dopo i primi episodi avvenuti qualche settimana fa, la Vicidomini comincia ad avere il sospetto che gli  sfregi potessero essere in realtà un’intimidazione, e che dietro a queste azioni potesse celarsi la sua opposizione al Puc. Il tutto inizia con  la decapitazioni di  cinque piante di agave tranciate  di netto, durante la notte, davanti casa,  mentre la testa di un'altra pianta tagliata è stata collocata davanti al cancello pedonale di ingresso.  Breve la tregua: solo cinque giorni di tranquillità e poi nuovi sfregi. Nel mirino finiscono  i fili del telefono e del citofono tagliati di netto. Vicidomini procede con una  prima denuncia inoltrata ai carabinieri.  L’ultima minaccia la lettera minatoria  ricevuta  lunedì 21 febbraio, scoperta dal consigliere solo una settimana dopo, quando è rientrata a casa dopo alcuni giorni trascorsi fuori Capaccio a causa di  un lutto familiare. "Adesso devo superare il dolore di aver perso mia sorella – conclude Vicidomini – è questa la cosa più difficile da affrontare.  In ogni caso, non riusciranno ad intimorirmi. Certo ora ho effettivamente la conferma che gli atti vandalici e la lettera minatoria sono riconducibili alla nostra opposizione al piano urbanistico comunale". Un’opposizione che si è concretizzata anche con una denuncia presentata alla Procura di Salerno, dai capigruppo consiliari Nicola Ragni (Udc) e Giuseppe Troncone (Pdl), con la quale si chiedeva una verifica catastale finalizzata ad accertare le proprietà dei terreni trasformati nel nuovo Puc da agricoli in edificabili.   

L’ipotesi è che tutti i consiglieri di minoranza potrebbero essere fatti oggetto delle particolari “attenzioni” di chi magari, come afferma Giuseppe Tronconeè esasperato e vuole che l’iter del Puc vada avanti a tutti i costi”. Troncone si dice “meravigliato di ciò che sta accadendo. Al di là della dialettica, degli attacchi virulenti subìti dalla maggioranza, è la prima volta – spiega il capogruppo consiliare Pdl – che si verifica una cosa del genere nel nostro comune”. Per Giuseppe Mauro, altro consigliere in quota Pdl, “è necessario cercare di svelenire il clima. Tutto ciò che sta accadendo finisce con il colpire l’immagine della comunità”.   

Sulla vicenda arriva la solidarietà da parte di Mauro Gnazzo, segretario provinciale della Federazione della Sinistra. "In queste situazioni non dobbiamo lasciare soli i consiglieri minacciati, potrebbe essere pericoloso", afferma Gnazzo. Intimidazioni camorristiche è la chiave di lettura degli episodi fornita da Glicerio Taurisano, responsabile del Centro regionale studi difesa e sicurezza.     



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