Dopo circa due mesi di siccità e temperature miti di giorno e fresche di notte, ad esclusione della breve parentesi di fine novembre, per fine anno l'inverno farà la voce grossa in Europa orientale, dove la Grecia e le nazioni dell'est vivranno una severa ondata di gelo proveniente dalle steppe russe. L'Italia sarà coinvolta di striscio, soprattutto il versante adriatico che avrà qualche episodio di neve a bassa quota dovuto allo Stau appenninico, ma nulla in confronto a ciò che accadrà qualche chilometro più a Est. Il versante Tirrenico e la Campania vivranno un normale abbassamento delle temperature che si porteranno di poco sotto la media del periodo per i primi due giorni dell'anno, per poi risalire i giorni successivi di nuovo sopra la media. Non mancheranno deboli nevicate in appennino campano ma nulla di tanto eclatante da far gridare tutti all'evento gelido. Nota positiva è che torneranno le piogge, soprattutto dopo il 2 gennaio, in quanto potremmo essere interessati da una perturbazione atlantica fredda che causerà anche le prime nevicate del nuovo anno in montagna.
In conclusione, lo scenario barico emisferico sta per cambiare considerevolmente: il vortice polare in grande spolvero in questi due mesi, andrà in forte crisi. L'Italia vedrà il ritorno di temperature più consone al periodo, di forti venti, delle piogge e anche della neve soprattutto in montagna, in attesa dell'evento gelido che dalle ultime emissioni modellistiche non arriverà almeno sino alla metà del mese di gennaio.