VALLO DELLA LUCANIA. Inquinarono la rete idrica della clinica “Cobellis” di Vallo della Lucania (nella foto) con il virus della legionella, causando la morte di una paziente, Antonietta Perretta, deceduta il 12 luglio del 2010.
Questa la terribile accusa con la quale il pm Paolo Itri della Procura vallese ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone. Si tratta del 59enne Alessandro Brighenti e del 54enne Marco Luigi Danieli, responsabili del trattamento dell’acqua sanitaria della casa di cura cilentana per conto della società Zep Italia srl di Aprilia, e del 64enne Giuseppe Di Fluri, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 3 di Salerno. I tre sono indagati a vario titolo in relazione al decesso della donna, dopo aver contratto il batterio quando era ricoverata presso la clinica privata di Vallo.
A tutti è stato contestato, tra gli altri, il reato di avvelenamento di acque e di sostanze destinate all’alimentazione perché “in cooperazione colposa tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, per negligenza derivante dalla mancata attuazione di tutte le misure necessarie a prevenire la contaminazione della rete idrica della struttura sanitaria vallese, ne causavano l’inquinamento della rete idrica con il batterio della ‘Legionella’ e ‘Pseudomonas Aemginosa’ esponendo così al contagio sia le persone ivi ricoverate che i lavoratori”.
Secondo gli inquirenti, il decesso della donna sarebbe dunque effettivamente sopraggiunto proprio a causa della infezione da legionella. Dalle analisi effettuate dall’ARPAC immediatamente dopo il decesso, infatti, emerse nell’impianto idrico della clinica la presenza del batterio con valori enormemente superiori alla norma; una presenza che, con valori più contenuti, veniva poi confermata successivamente con ulteriori analisi di controllo, eseguite nel settembre dello stesso anno, ed ancora nel giugno del 2011 a seguito di un’ispezione effettuata dai carabinieri del Nas. Secondo il pubblico ministero, i tre non avrebbero messo in atto tutte le azioni necessarie per prevenire la contaminazione della rete idrica. L’udienza preliminare è fissata per il 18 maggio prossimo, quando il gup Valeria Campanile dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta del pm.