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Savino si difende: "Io e Mirarchi siamo innocenti" - Intervista esclusiva in onda questa sera
Redazione
26 marzo 2011 10:44
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Aniello_Savino

 

CAPACCIO. Aniello Savino 47enne di Capaccio, uno dei due indagati nell’ambito dell’inchiesta relativa alla profanazione della tomba di famiglia del sindaco Marino e l’incendio dell’archivio storico, respinge con forza tutte le accuse e rivendica la sua innocenza ed estraneità ai fatti. "Sono innocente non avrei mai potuto compiere quegli atti così terribili – afferma Savino – nei confronti del sindaco Marino, visto la grande disponibilità che ha avuto nei miei confronti. Mi hanno indagato per presunti contrasti con la direzione della  società per la gestione dei servizi cimiteriali. Non è assolutamente vero, i toni tra gli operai e la direzione sono stati sempre pacati. Lo può testimoniare lo stesso dirigente, con il quale abbiamo avuto un incontro a fine febbraio. Riuscirò a dimostrare la mia estraneità ai fatti. I responsabili di questi reati hanno compiuto un vero e proprio atto di vigliaccheria. Personalmente non li condanno sarà il popolo a giudicarli".

L’operaio comunale, ascoltato dai carabinieri di Agropoli, nella serata di martedì, ricostruisce quelle ore antecedenti ai fatti. "Come faccio spesso domenica avevo trascorso parte della serata con alcuni amici e mi approssimavo a fare rientro a casa – racconta Savino – quando ad un certo punto verso le 21:30 nel rincasare ho notato dei lampeggianti all’altezza del cimitero. Per verificare cosa fosse accaduto per curiosità mi sono avvicinato, pensavo fosse successo un incidente. Quando sono entrato nel cimitero, mi hanno riferito che era stata profanata la tomba della famiglia Marino e sottratte le teche dei genitori del sindaco, e che era stato incendiato l’ufficio. Nell’entrare nel cimitero ho notato all’ingresso dei marmi rotti e le porte degli uffici spalancate. Intorno a mezzanotte sono rientrato a casa". A rinvenire le teche il giorno successivo in un cunicolo in un’ala opposta del cimitero è stato proprio Savino. "Per mera curiosità – evidenzia l’operaio comunale indagato – il giorno successivo verso le 10 mi sono recato al cimitero, tutta l’area era presidiata dai carabinieri, mi sono trattenuto fino alle 12 e poi sono rincasato". Nel pomeriggio di lunedì a Savino eD Erminio Mirarchi, vengono notificati gli avvisi di garanzia in virtù dei quali i carabinieri hanno proceduto con la perquisizione domiciliare e veicolare nei confronti dei due indagati. Martedì Savino è ritornato al cimitero per ispezionare l’area cimiteriale al fine di partecipare alle ricerche delle teche contenenti i resti dei genitori del sindaco Marino. "Nel corso dell’ispezione – conclude – mi sono imbattuto in un’ intercapedine a ridosso di un muro e dopo essere sceso ho notato un cunicolo, dove si trovavano le cassette di zinco, recuperate dai carabinieri".

Sabato 26 marzo (alle ore 21:15) StileTV trasmetterà lo speciale "Prisma" con l'intervista integrale rilasciata da Aniello Savino alla conduttrice Angela Sabetta.



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