CAPACCIO. Sequestrarono alimenti ad un imprenditore di Capaccio, costringendolo poi a pagare tangenti per ‘aggiustare’ la situazione. Il pubblico ministero Maurizio Cardea della Procura della Repubblica di Salerno, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sovrintendente della Forestale di Foce Sele, Marta Santoro, e per l’ex comandante della polizia locale di Capaccio, Antonio Rinaldi (nella foto). Per i due, l’accusa è di concussione in concorso nei confronti del 47enne Alberico Cafasso, titolare di una ditta che commercializza prodotti caseari: secondo il pm, Rinaldi e la Santoro avrebbero posto in essere “atti idonei e diretti, in modo non equivoco, a costringere l’imprenditore a consegnare mazzette dopo aver effettuato una perquisizione e sequestro di derrate alimentari nel suo deposito, e con modalità intimidatorie lo chiamarono poi in disparte dicendogli che potevano aggiustare la situazione avendo delle amicizie in Procura”, e che per questo “occorrevano delle bustarelle”. Nel medesimo procedimento penale la Santoro, inoltre, è accusata di concussione in altri due casi: per aver esercitato pressioni sul Cafasso al fine di costringerlo ad affidare lavori di ristrutturazione edile ad imprese familiari minacciando, in caso contrario, di sequestrargli il cantiere; e per aver costretto l’imprenditore battipagliese Antonio De Rosa, 66 anni, a consegnargli somme di denaro minacciando di sequestrargli la cava di sua proprietà. Il gip del Tribunale di Salerno, Donatella Mancini, ha fissato l’udienza preliminare per il 30 giugno prossimo.