Attualità
Case fantasma, a Capaccio il primato provinciale
Redazione
27 aprile 2011 08:17
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CaseFantasma

 

Il 30 aprile prossimo scade la proroga concessa per mettersi in regola sulle “case fantasma”, scoperte con l'attività di identificazione avviata dalla Agenzia del Territorio. Dal 1° maggio partono gli accertamenti. A detenere il record di strutture fantasma sono i comuni di Capaccio Paestum (3597), Eboli (3323), Campagna (3315). Oltre la soglia delle 2000 unità anche Roccadaspide, Cava De’ Tirreni, Sarno e Scafati. In questi giorni, è un vero assalto al Catasto. Notti in bianco davanti agli uffici e code chilometriche: è questa la gravissima situazione di disagio vissuta da chi si reca nel capoluogo per regolarizzare le  posizioni catastali. I tecnici per riuscire a prenotarsi e accedere agli uffici arrivano anche a notte inoltrata davanti alla sede del catasto. In base all’ordine di arrivo viene stilata una lista che puntualmente, alle prime luci dell’alba, se non ancora prima, è già chiusa. Agli sportelli arriva una media di 300 utenti al giorno, dei quali solo una trentina ha la fortuna di accedere per lo svolgimento delle pratiche. La problematica ha investito anche lo studio tecnico dell’ingegnere e presidente del consiglio comunale del Comune di  Agropoli, Agostino Abate, che invita "ad una maggiore concertazione tra gli enti comunali e sovracomunali per fornire ai cittadini servizi più adeguati". Dopo il 30 aprile gli accertamenti saranno forzosi e le conseguenze più onerose. "I tecnici per concludere la procedura – evidenzia Abate – devono recarsi agli sportelli due volte. La prima per ritirare la documentazione e la seconda per consegnarla. Nel caso in cui dovesse mancare qualche documento devono ritornare per la terza volta. Il tutto non per carenza di personale agli uffici ma per incapacità di organizzazione del servizio. Prima della scadenza avrebbero dovuto garantire il servizio in modo continuativo almeno per due mesi non per poche ore la mattina, dalle 8:30 alle 12:00. C’è una forte discrasia tra le istituzioni che non si concordano tra loro per fornire servizi ottimali ai cittadini". Una soluzione, ma non per tutti, secondo quanto sostiene Abate, potrebbe essere l’utilizzo del servizio on line. "Dal Catasto potrebbero obiettare – conclude Abate – che è attivo lo sportello on line. Ma non tutti sanno utilizzare la rete, soprattutto i tecnici più anziani. Pertanto non è una soluzione adeguata. E a farne le spese è sempre il cittadino". Chi non ha ancora avviato le pratiche per la regolarizzazione, può evitare il rischio sanzione salata comunicando all'Agenzia di aver dato già un incarico ad un tecnico per farlo. In questo caso, si deve pagare solo un rimborso spese all'Agenzia per l'accertamento d'ufficio per attribuire la rendita alle “case fantasma”, che sono spese non da poco: dai 1.030 euro per immobili con superficie entro i 100 mq coperti, arrivano ai 1.270 oltre i 200 mq, in più vanno aggiunte le spese per la compilazione dei documenti tecnici (3/400 euro ad immobile).



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