Attualità
Agropoli, Tar dispone abbattimento lido Oasi
Redazione
24 maggio 2011 06:52
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AGROPOLI. “Il lido Oasi, per la parte che insiste su suolo pubblico, va abbattuto”. Questo in sintesi il provvedimento stabilito dalla sentenza del Tar, sezione staccata di Salerno, in merito a una serie di ricorsi e contro ricorsi, presentati dal proprietario dello stabilimento balneare, dal Comune di Agropoli e dal titolare del lido Azzurro. La sentenza fa seguito ad un lungo iter giudiziario e amministrativo iniziato nel 2006. Le contestazioni hanno riguardato, in particolare, l’occupazione abusiva di pubblico demanio, con la costruzione di un manufatto in cemento dove il titolare del lido Oasi ha realizzato un bar e una pizzeria. Manufatti colpiti da un’ordinanza di abbattimento, emessa dal Comune, non ottemperata a seguito dell’ordinanza del Tar di Salerno di sospensione. Tra carte bollate e ricorsi la vicenda è andata avanti fino alla richiesta di sdemanializzazione da parte del titolare del lido Oasi,  dell’area dove insiste lo stabilimento. A sostenere ormai da anni l’illegittimità della struttura turistica, che insiste in via Kennedy, è Carlo Scalzone, proprietario del lido Azzurro. “Il lido Oasi non è abilitato ad esercitare la sua attività – afferma Scalzone - in quanto insiste su una zona  destinata e vincolata  ad area verde e parcheggio. La sentenza del Tar lo stabilisce a chiare lettere: il lido va abbattuto. Il ricorso presentato dai proprietari è stato respinto”. Questa sentenza fa riferimento, in particolare, ad un ricorso presentato da Scalzone nel 2008, dopo che il Comune aveva proceduto con una delibera di sdemanializzazione dell’area, dove insistono i manufatti a servizio del lido Oasi, per la privatizzazione della stessa. Contro la delibera di consiglio comunale Scalzone presentò ricorso al Tar, affidando l’incarico ai legali Elio Cuoco e Monica Gregorio, accolto in questi giorni. Con la delibera il Comune procedette con la sdemanializzazione del suolo pubblico. E, questo nonostante lo stesso Comune nel 2006 avesse emesso un’ordinanza di abbattimento, a seguito di un’indagine e verifiche tecniche effettuate dall’ufficio tecnico comunale. “Illegittimamente il Comune di Agropoli ha disposto la sdemanializzazione del reliquato stradale autorizzandone l’alienazione”, si legge nella sentenza. “Il lido è incompatibile, le opere abusive vanno abbattute, il suolo pubblico era destinato ad aree verdi e parcheggio – conclude Scalzone – il suolo non può essere alienato. L’attività è incompatibile con il progetto assentito. Sebbene gli abusi edilizi siano  prescritti resta il fatto che il lido non può svolgere l’attività. Per questo ho chiesto l’intervento della magistratura”. La mancanza della conformità urbanistica del lido Oasi, era stata accertata anche dal Ctu nominato dalla Procura come si legge nella perizia “l’autorizzazione all’esercizio del lido non è compatibile con il progetto assentito, in quanto le aree sulle quali insiste lo stabilimento Oasi, sono, in gran parte, destinate dal progetto stesso ad area verde e a parcheggio”.

 

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