SALERNO. Il ritorno all’Arechi, per la prima volta da avversario, di Rino Gattuso fornirà lo spunto romantico domani pomeriggio, ai tifosi della Salernitana per la sfida al Pisa. Soltanto 25 presenze, da giovane mediano nell’annata in serie A del 1998-1999 sono bastate a trasformare in un beniamino indimenticabile ‘Ringhio’ poi volato in casa Milan per conquistare tutti i trofei possibili, in Italia, in Europa e nel Mondo, considerando anche il Mondiale vinto con l’Italia nel 2006 in Germania. Applausi ed abbracci per Gattuso, anche per una vicinanza alle note problematiche societarie vissute dai toscani che però sul campo combattono e producono punti (due in più dei granata anche se la penalizzazione è dietro l’angolo) con il calabrese che poi diverrà l’avversario da battere necessariamente per il gruppo di Giuseppe Sannino che ha davanti l’opportunità per cambiare completamente rotta, per lanciare un segnale. Perché non basterà, forse, accontentarsi di un pareggio e dirsi felici del quinto risultato utile consecutivo, perché un risultato diverso dalla vittoria saprebbe di ennesima incompiuta, per punti persi per strada anche immeritatamente, in partite dove la Salernitana si era fatta preferire. Bisognerà andare oltre, cogliere il massimo per non ritrovarsi ancora in una classifica che non rispecchia il reale valore dell’organico, con Sannino che studia le ultime mosse prima di pronunciarsi sull’undici titolare, dopo la rotazione, comunque non massiccia, operata ad Ascoli. In avanti, sicuro il ritorno dal primo minuto di capitan Rosina, da verificare l’opportunità di rivedere poi la coppia Coda-Donnarumma per un impostazione maggiormente offensiva in una gara dove servirà solo attaccare e conquistare i tre punti.