GIUNGANO. Decadenza del sindaco di Giungano, Francesco Palumbo. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota stampa, diffusa su pubblico manifesto ed inviata, alla nostra redazione, dai consiglieri comunali di opposizione di Massimo Comunale, Antonio Di Napoli e Giuseppe Francia, appartenenti al gruppo consiliare ‘Siamo Giungano’.
“Il Piccione Migratore... Cari concittadini, nel Consiglio comunale di ieri (24.4.2017), la maggioranza ha deliberato la decadenza del sindaco, portando così a compimento l’imbroglio amministrativo, ideato e pianificato nel tempo, per consentire all’ormai ex sindaco di candidarsi nel Comune di Capaccio Paestum senza dimettersi.
Infatti a gennaio 2017, Francesco Palumbo chiede un permesso per costruire, che sa già di non poter ottenere, ma con la complicità del responsabile del servizio tecnico, mette in piedi l’iter amministrativo per arrivare al diniego del permesso. Dopo di che, presenta ricorso al TAR e il 16 marzo lo notifica al Comune, creando i presupposti per la decadenza, che oggi si è concretizzata. In questo modo, aggirando la legge, non si è dimesso dalla carica di sindaco ed ha evitato la nomina di un commissario prefettizio.
Nel contempo, ha consentito al vice-sindaco di assumere la sua carica, e alla Giunta e alla maggioranza consiliare di restare operativi fino alle prossime elezioni. Un sotterfugio, una furbata amministrativa!
Esistono i cosiddetti furbetti del cartellino, invece noi abbiamo il furbetto della candidatura, capace di inventarsi un contenzioso con il Comune e denunciare al TAR i propri uffici. Una vergogna a cui non avremmo mai pensato di dover assistere! Il sindaco che denuncia il proprio Comune per potersi candidare in un altro, e la sua maggioranza, come sempre piegata e accondiscendente, che gli consente di portare a compimento questo imbroglio. Vergogna, che probabilmente si trasformerà anche in beffa, in quanto adesso il Comune dovrebbe resistere in giudizio, quindi nominare un avvocato e ovviamente pagargli l’onorario.
Dopo di che, siccome l’iter di diniego non è stato seguito correttamente, come dice l’avvocato del sindaco, è probabile che il Comune perderà il ricorso al TAR, quindi dovremo anche pagare al sindaco le sue spese legali e gli onorari di giudizio, a meno che, dopo essere decaduto, non rinunci al contenzioso che ha messo in piedi. In questo caso, avremo l’ulteriore conferma di ciò che stiamo denunciando adesso: cioè che tutta la procedura è un espediente, un inganno, organizzato solo per aggirare la legge, non per vedersi tutelato un diritto negato. Le nostre dichiarazioni sono allegate alle delibere di Consiglio e non abbiamo partecipato alle votazioni in segno di protesta, mentre la maggioranza ha votato in maniera compatta prima l’incompatibilità e adesso la decadenza. Così, tutti contenti:
Francesco Palumbo potrà candidarsi a Capaccio; il resto della maggioranza resterà aggrappato alla poltroncina e, finalmente, il vice-sindaco farà per un po’ il primo cittadino. Un patto equo e solidale fra ex-sindaco e maggioranza. Un’azione messa in piedi e pianificata nel tempo, che dimostra il totale disprezzo delle istituzioni e delle regole amministrative.
Un’azione con cui, la volontà popolare viene violata, calpestata e presa in giro. Gli elettori hanno eletto un sindaco ed oggi grazie a questi inciuci, si troveranno ad essere governati da chi non hanno eletto per ricoprire questa carica. Noi non ci stiamo! Per questo non riconosceremo alcuna legittimità politico-amministrativa a questa maggioranza consiliare, alla Giunta e al vice-sindaco, che sostituirà il sindaco.
In quanto tutti decaduti, ma tenuti in essere da questa farsa politico-amministrativa, in segno di protesta, il nostro capogruppo rassegnerà le dimissioni da consigliere comunale”.