CAPACCIO PAESTUM. Riforma credito cooperativo e paventata fusione tra Bcc Capaccio Paestum e Bcc Comuni Cilentanti. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dal dott. Gaetano Fasolino, in replica al direttore generale della Bcc Comuni Cilentani, dott. Salvatore Angione:

Caro Direttore, le sono grato per la risposta, ma anche un profano come me si rende conto che non basta il patrimonio a definire la capacità prospettica di una banca. Servono altri fattori: raccolta, impieghi, redditività(vale a dire utile di esercizio). Non le pare? Per quanto, poi, più specificamente riguarda la BCC di Capaccio, non riesco a capire (me lo perdoni) i motivi alla base di una fusione. Sarebbe pertanto utile che il consiglio della BCC di Capaccio chiarisca innanzitutto a se stesso e poi alla comunità capaccese in quale direzione intende programmare il proprio futuro. Del resto (ne converrà) non sempre “più grande” è “più bello”. Molte BCC più piccole della BCC di Capaccio non si sono incamminate sulla strada della fusione, ma hanno pensato bene di eliminare, se esistenti, eventuali criticità interne. Ed è questo il cammino che auguro anche alla BCC dei Comuni cilentani. Il Cilento mi sta a cuore almeno quanto Capaccio. In ultimo, non sono d’accordo, come dice il direttore Angione, sulla riforma che salverà, mettendole in sicurezza, tutte le banche. Penso il contrario. Il risparmio delle BCC meridionali fa gola alle grandi banche nazionali che stanno preparando molti funerali nel Mezzogiorno e un solo grande banchetto a Milano o a Torino. Naturalmente al banchetto non ci sarà nessun invitato dei nostri paesi.