Attualità
Paestum, Guardia Costiera sequestra Lido Cinzia: contestata occupazione demaniale abusiva
Redazione
26 agosto 2011 09:48
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PAESTUM. Era stato chiuso lo scorso mese di giugno per il mancato rinnovo della concessione demaniale, e poi riaperto a metà luglio. Ma questa mattina, la guardia costiera di Agropoli, nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro, ha posto sotto sequestro lo storico stabilimento balneare “Cinzia” (nella foto), situato nella contrada marittima Torre di Mare di Capaccio. L’operazione è scattata alle prime ore della mattinata, quando il lido non era ancora affollato dai bagnanti. Quelli che sono sopraggiunti durante le attività di sequestro, effettuati dai militari agli ordini del tenente di vascello Vincenzo Zagarola, sono stati invitati a lasciare lo stabilimento. Il sequestro è scattato per 215 ombrelloni, 430 tra lettini e sdraio, docce, percorsi pedonali, manufatti in cemento e 22 cabine. Gli accertamenti hanno consentito di scoprire che era stata ripresa surrettiziamente l'attività di lido balneare, nonchè occupato abusivamente un tratto di arenile di un’ampiezza di circa 3.600mq, e di altri 1.200mq con strutture fisse. La guardia costiera ha riscontrato che il titolare del lido non era in possesso di alcun tipo di concessione demaniale che lo autorizzasse ad occupare il demanio marittimo, dunque utilizzato e occupato illegalmente. Il primo provvedimento di chiusura da parte del Comune di Capaccio scattò per morosità, causando la revoca della concessione edilizia al titolare dello stabilimento. Successivamente, attraverso un provvedimento sindacale, il lido Cinzia a luglio venne riaperto. Un’apertura durata, però, solo poche settimane. A seguito di esposti presentati alla Procura della Repubblica, infatti, la guardia costiera ha avviato nuove indagini sulla legittimità dell’apertura della struttura balneare, che hanno portato al sequestro di stamattina. "C’è troppa cattiveria in questo comune, non è giusto fermare un’attività in piena estate e in un momento di crisi economica come questo. Così si macchia soltanto l'immagine del nostro comune. Anche questa volta siamo convinti che si sia trattato di uno sbaglio normativo e faremo valere le nostre ragioni", affermano i tre titolari della struttura, deferiti però alla procura per violazione degli articoli 54 e 1161 del codice della navigazione. Una chiusura che rappresenta un danno economico notevole per il noto stabilimento balneare, punto di riferimento per centinaia di bagnanti, provenienti anche dai comuni limitrofi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA DI FOTO E TESTI. OGNI ABUSO SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.



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