Nella seduta della vigilia di Natale, il Consiglio regionale della Campania ha approvato il Piano del Parco Nazionale del Cilento. Lo strumento di pianificazione, che andrà a regolare lo sviluppo dell'area protetta, ha il fine di unire le esigenze di conservazione del patrimonio ambientale, storico, antropologico e culturale con quelle di sviluppo economico del territorio in un'ottica di sostenibilità. Per l'eterogeneità e le diverse caratteristiche, il territorio è stato suddiviso in 4 zone.
Il gruppo di lavoro, coordinato da Domenico Nicoletti, già direttore dell'Ente, e dal professor Roberto Gambino, in collaborazione con l'Ufficio di Piano, si dichiarano soddisfatti del “risultato più importante sinora ottenuto dall’Ente”. Ma il tanto atteso strumento di pianificazione è stato anche criticato poichè "invece di favorire lo sviluppo, ne ostacolerebbe la crescita. Questo piano blocca il territorio: è uno strumento urbanistico calato, ancora una volta, dall'alto”.
Antonio Episcopo, avvocato, già coordinatore dell'area Ambiente e del settore politica del territorio della Regione, strutture che hanno competenza sull'istituzione e sul controllo dei parchi, mostra le sue perplessità: “Ci sono 576 osservazioni da parte di comuni, comunità montane, associazioni e cittadini sulla bontà di questo documento”. Inoltre, preannuncia una “tensione” tra il Parco e i Comuni sulle autorizzazioni per svariate esigenze che il territorio necessiterà per la crescita. “La burocrazia ostacolerà lo sviluppo”. Episcopo, persona vicina al Pdl, ha presieduto numerose riunioni del tavolo tecnico sino alla proposta di adozione del Piano che conteneva le aree limitrofe del parco.
Anche il Codacons Campania esprime riserve: “Da tempo constatiamo come sia diffuso e tollerato l'abusivismo edilizio, documentiamo gli attacchi alle coste e ai siti di interesse comunitario. Quanti hanno gioito per il Piano del Parco, senza conoscerne i contenuti, hanno anche tollerato il ritardo ultradecennale nell’elaborazione di un documento fondamentale per la vita dei territori protetti”.
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