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PROSCIOLTI POLITICI E TECNICI
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Camerota, tragedia al 'Ciclope': a processo solo il titolare della discoteca
Redazione
28 marzo 2018 11:52
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CAMEROTA. Un solo rinvio a giudizio per la morte di Crescenzo Della Ragione, il 27enne di Giugliano che, il 10 agosto del 2015, perse la vita all’interno della discoteca ‘Il Ciclope’ di Camerota, colpito tragicamente alla testa da un enorme masso staccatosi, improvvisamente, dal costone roccioso che sovrasta il locale notturno. Ad affrontare il processo, dunque, sarà solo il titolare della discoteca, Raffaele Sacco; non luogo a procedere, invece, per tutti gli altri indagati. A deciderlo il giudice, Sergio Marotta, nel corso dell’udienza preliminare tenutasi, ieri, presso il Tribunale di Vallo della Lucania.
Condannato invece con rito abbreviato a 18 mesi di reclusione, per favoreggiamento personale, Antonio Campanile, il buttafuori napoletano che, subito dopo la tragedia, fece scomparire la pietra che colpì mortalmente Della Ragione, intimando a diversi testimoni oculari di non riferire ai carabinieri l’accaduto.
Il pm Vincenzo Palumbo aveva chiesto, lo scorso febbraio, il rinvio a giudizio oltre che per il titolare della struttura, anche per l’ex sindaco Antonio Romano; per i due tecnici che avrebbero dovuto occuparsi del controllo del costone, il geologo Antonio Gravina e l’ingegnere Gennaro D’Addio; per l’allora responsabile del servizio Demanio del Comune, Antonio Troccoli, e per il maresciallo della polizia municipale, Giovannantonio Cammarano: per tutti, l’accusa era di omicidio colposo, con Sacco chiamato a rispondere anche del reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. Ieri il proscioglimento per tutti e 5 gli indagati. Non luogo a procedere, invece, in accoglimento della richiesta avanzata dal pm, per l’ex primo cittadino di Camerota, Domenico Bortone, e per gli ex comandanti della polizia municipale Salvato Donato e Antonio Ciociano.



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