POLLICA. Non c’è un apparente legame tra le persone arrestate e l’omicidio del 5 settembre del 2010 del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ma la sensazione, forte, è che la svolta sia vicina. Se lo augurano i familiari di Vassallo. Gli arresti dei tre pusher, Gerardo Radano di Montecorice, Bernardo La Greca di Acciaroli e Lorenzo Conforti (nelle foto), di San Giorgio a Cremano, segnano non solo un duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti nel comprensorio cilentano e soprattutto costiero, con l’attività che proseguiva florida nei luoghi di ritrovo della movida acciarolese, ma sembra lasciare anche una traccia ben precisa su uno dei moventi che portarono all’omicidio Vassallo. Restano irreperibili il salernitano Bruno Damiani e Gabriele Pisani, originario di Acciaroli. Sul primo si concentrano da tempo le indagini. Perché, secondo testimonianze, Damiani fu protagonista di un diverbio molto acceso con il sindaco ucciso poche settimane prima l’esecuzione vera e propria di Cerza Longa. E da altre intercettazioni e testimonianze venne fuori la storia della pistola utilizzata per l’omicidio gettata pochi giorni dopo nello specchio d’acqua antistante il porticciolo di San Nicola a Mare, nel comune di Montecorice. Luogo dal quale Damiani partì a meno di una settimana dall’assassinio Vassallo. Insomma, pur restando le cose distinte e separate secondo gli inquirenti, i punti di contatto non sono pochi e il mosaico, secondo altri dettagli investigativi, potrebbe essere completato in tempo breve.