EBOLI. Sono stati sospesi, per un anno, i dirigenti medici, infermieri, operatrici ed agente tecnico di servizio presso l’Hospice ‘Il Giardino dei Girasoli’ di Eboli che, intanto, ha ripreso da ieri a funzionare, con le sostituzioni degli addetti nel centro che assiste i malati terminali. Il commissario dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, seguendo l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Salerno di misura interdittiva della sospensione dalla professione per dodici mesi ha deliberato il divieto di servizio per i dipendenti dell’Azienda, i dirigenti medici Giovanni Zotti, Antonio Magrini e Luigi Mastrangelo, gli infermieri professionali Carmine Iorio, Davide Di Maio, Cosimo Galdi, Loredana De Ruberto, Liliana Moccaldi, Gerarda Conte, Claudio Schettini. Tutti indagati dall’inchiesta, partita nel settembre del 2017, condotta dai carabinieri del Nas di Salerno, con intercettazioni telefoniche e pedinamenti che hanno permesso di accertare le responsabilità per i reati di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale,peculato, falso e cessione di farmaci ad effetto stupefacente. Nel mirino dell’indagine c’è soprattutto un dirigente medico, Alessandro Marra, accusato di omicidio, per la somministrazione di una dose letale di un medicinale sottratto illecitamente dalla struttura sanitaria, per il decesso di un giovane, il 28enne di Battipaglia Carmine Giannattasio, affetto da una grave ed irreversibile patologia. Marra, agli arresti domiciliari, verrà sottoposto in queste ore all’interrogatorio di garanzia. Nei prossimi giorni toccherà agli altri indagati. Inoltre, l’inchiesta ha accertato che questi avevano un rapporto di infedeltà con l’amministrazione di appartenenza non eseguendo le visite domiciliari ai malati terminali anche se ne curavano la certificazione, attestando una falsa presenza. Gli indagati, falsificando le certificazione, avevano modo di allontanarsi per motivi personali dal luogo di lavoro, svolgere altre attività e appropriarsi di farmaci, anche per effetto stupefacente, con i presidi medici utilizzati per la loro attività privatista.