BATTIPAGLIA. Mentre i lavoratori Treofan di Battipaglia attendono domani, venerdì, un nuovo appuntamento, in Confindustria, a Salerno dove l’aspettativa è concretizzare nei passi necessari l'aspettativa che, quanto prima, un possibile investitore possa permettere la riconversione del sito produttivo di viale delle Industrie, la Jindal, che ha acquisito dalla multinazionale lo stabilimento della Piana del Sele, con la decisione di chiudere comunicata a fine gennaio e con la procedura di licenziamento collettivo che pende sulla testa degli operai, finisce nel mirino dei sindacati nella proiezione del futuro dell’altro plesso Treofan, quello di Terni. In una nota, i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil (Sergio Cardinali e Marianna Formica), Femca Cisl (Luciano Tramannoni e Fabrizio Framarini) e Uiltec Uil (Venere Balla e Doriana Gramaccioni) esprimono tutta la propria preoccupazione: “In primo luogo –scrivono - stiamo portando avanti una vertenza senza avere un vero interlocutore, perché Jindal comunica solo per email e l’amministratore delegato di Treofan, Manfred Kaufmann, ha partecipato agli incontro al Mise solo in video. Poi c’è un piano industriale presentato dall’azienda per giustificare la chiusura di Battipaglia che è una barzelletta, 10 slide messe insieme con numeri che non tornano e non possono bastare”. Sullo sfondo lo spauracchio che Terni possa fare la stessa ‘fine’ di Battipaglia, mentre non c’è ancora ufficialità sul prossimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.