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ESCLUSIVA - Capaccio, Fasolino: "Ecco perché ho deciso di sostenere Italo Voza"
Alfonso Stile
16 febbraio 2012 15:03
Eye
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CAPACCIO. In un’intervista rilasciata in esclusiva alla nostra emittente, l’avv. Antonio Fasolino (Nuovo Psi), già assessore provinciale, spiega le ragioni del suo appoggio politico al candidato sindaco di Capaccio, Italo Voza. Riportiamo, di seguito, alcuni passaggi salienti dell’intervista, visibile anche formato video e on demand.

Come mai la scelta di appoggiare la coalizione del candidato Voza alle prossime Comunali nel comune di Capaccio?

“Innanzitutto, non è un sostegno solo personale. La scelta non dovrebbe meravigliare dati i rapporti storici che ci sono con Italo e, oltretutto, anche la stima personale che nutro nei suoi confronti. Il sostegno è quello del Nuovo Psi, vedremo in che forma. La volontà di mettere a disposizione una lista per il dottor Voza scaturisce anche da un incontro che c'è stato, ormai non è un mistero, tra il candidato sindaco e il presidente della Regione, Stefano Caldoro, in cui si è discusso del futuro della nostra città, delle cose da fare, delle priorità. In tal senso, si metterà in campo anche un programma per il rilancio di Capaccio Paestum, che auspichiamo sia rappresentata, secondo noi, da una persona che ha tutte le capacità e le carte in regole per poter far cambiare rotta al nostro territorio, quale il dott. Voza”.

Quanti saranno i candidati che il Nuovo Psi inserirà nella lista che dovrebbe assumere la co-denominazione “Filippo Turati”?

“Il Nuovo Psi si candida come lista politica, oltre a questo ci sarà ovviamente anche una lista civica nominale in cui i nostri candidati saranno partecipi. Ma queste sono scelte che spettano al capo della coalizione ed al candidato sindaco. Quello che più ci preme dire è che c'è una comunità riformista a sostegno di Voza, e che questo forte legame è stato sancito, e si è approfondito, sui programmi e le cose da fare. Siamo soddisfatti di questo, cioè di come la filiera istituzionale vuole aiutare Capaccio e vuole aiutare Italo Voza a cambiare rotta”.

Ha sorpreso un po’ questa sua collocazione. Come mai non ha atteso che il centrodestra locale esprimesse un candidato sindaco per poi sostenerlo?

“Noi viviamo un rapporto interno, che è un rapporto federativo. La federazione è costruita su regole, le regole vanno rispettate da tutti. Noi pensiamo di avere una buona percezione del territorio e, quindi, anche una opzione di scelta rispetto a quelle che sono le strategie e come esercitarle. Credo che non dovevamo aspettare proprio nessuno”.

Secondo lei il sostegno assicurato da Caldoro, Cirielli, dal sindaco di Giungano Franco Palumbo e dall'Udc ad Italo Voza preclude la possibilità al centrodestra locale di ottenere il simbolo del Pdl?

“Non lo so. Sappiamo cosa facciamo noi, tutto il resto non ci preoccupa. Non è una questione di simboli, è una questione di cultura e di quello che bisogna fare”.

Da più parti lei è stato invitato a scendere in campo in prima persona. Più volte il nome di Antonio Fasolino è stato accostato a una possibile coalizione per concorrere alla carica di sindaco al Comune di Capaccio Paestum. Come mai poi ha rinunciato?

“Non è stata una rinuncia ad un impegno. Io sono qui, in prima persona, perché insieme a Italo siamo tutti quanti in prima persona. Secondo me, c'era la possibilità di un’Amministrazione di salute pubblica che vedesse una partecipazione allargata, ed intorno a Voza ci sono queste condizioni. Poi ognuno ha i suoi spazi, la sua vita, la sua esistenza. Ognuno, in vario modo, può dare una mano al paese. Il sindaco è un rappresentante di una squadra, non necessariamente esecutiva, che, anche dall'esterno e attraverso la creazione di sinergie me di filiere, può dare forza per effettuare quel cambiamento che tutti quanti abbiamo in testa”.

Lei ha lasciato le deleghe alla Provincia di Salerno. Attualmente, è in una situazione di stand-by. È possibile una sua candidatura al Senato o alla Camera alle prossime Politiche?

“Di Senato e Camera se ne parlerà l'anno prossimo. I tempi della politica sono tempi assolutamente accelerati, non è più come ieri che si preparavano le cose. Non abbiamo nemmeno la legge elettorale nuova, quindi è tutto un discorso che non ha una base sostanziale. Per quanto riguarda lo stand-by, le culture non stanno mai ferme, per cui dobbiamo abituarci a seguire i principi. Le dimissioni hanno seguito un principio, che è quello nostro: siamo per gli ambiti, per i servizi autogestiti dai sindaci, cittadini, comitati. Quel tipo di piano non ci convinceva e noi riformisti abbiamo detto la nostra nel modo migliore, perché poi chi non condivide è giusto che si faccia da parte”.

Un progetto importante per cui lei si è speso moltissimo è il ripascimento del litorale di Salerno, con oltre 70 milioni di euro stanziati dalla Comunità europea. A che punto siamo?

“Si sono spesi benissimo il sottoscritto, il presidente della Giunta regionale, che l'ha inserito nei Grandi Progetti, il presidente Cirielli ,che ha ausiliato questa azione. Riteniamo che questo sia uno spunto importantissimo per Capaccio Paestum, nel senso che recuperiamo spiagge sull'intero litorale. Con Italo dobbiamo ragionare in termini di rafforzamento di questo progetto, anche con la Regione e la Provincia, e vedere cosa possiamo aggiungere in materia di infrastrutture per il territorio. Pensiamo, ad esempio, ad un porto canale, a delle strade di percorrenza ciclabile e intorno agli argini dei fiumi. Un paese si rilancia anche attuando i grandi interventi con interventi puntuali sul territorio”.

Attraverso tali riallacciamenti dei rapporti con la filiera istituzionale, potrebbe essere Capaccio Paestum la destinataria del primo lotto di questo importante progetto?

“Sicuramente. Paestum e Agropoli sono quelle più a sud e, del resto, anche per importanza penso che bisogna iniziare da qui”.



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