CAPACCIO PAESTUM. Anziana reclusa in casa in condizioni disumane. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall’avv. Cosmina Algieri del Foro di Salerno, legale difensore dei congiunti della 72enne deferiti in stato di libertà dai carabinieri per abbandono di persona incapace e maltrattamenti.
A seguito di quanto reso pubblico sulla vicenda dalla Vostra testata giornalistica in data 27/06/2020 della situazione accaduta in località Gromola del Comune di Capaccio Paestum, obbligano la sottoscritta legale difensore dei figli e della nuora della donna, avv. Algieri Cosmina, nella sua qualità, a dover replicare a tergo di lettera a Voi indirizzata da rendere, parimenti alla Vostra, pubblica, e premesso che i processi verranno eventualmente celebrati, presso il Tribunale competente, ove le stesse parti, eventuali indagati, provvederanno e forniranno le effettive vicissitudini di quanto giornalmente avveniva a tutela della madre che, debitamente accudita dal solo figlio, presso la casa, aperta, era coperta con la camicia da notte e quant’altro percome, sarà dimostrato, si ribadisce nelle sedi opportune e atte alla tutela di ogni cittadino.
Per quanto concerne la notizia divulgata a tergo di testata giornalistica in pari data ed in riferimento alla nuora, madre e lavoratrice, la stessa dichiara che non le si può gratuitamente appellare alcuna responsabilità o imputazione che, parimenti agli altri eventuali indagati difenderà la propria posizione nelle sedi opportune. Ultimo appunto, per come contenuta nell’articolo pubblicato, che obbliga gli interessati a replicare è la notizia data su quanto dichiarato dagli stessi, miei assistiti, a seguito delle domande dei militari ove si dichiara che: “alle domande dei militari sul perché la madre si trovasse in quelle condizioni, hanno ostentato un impassibile, agghiacciante silenzio”. A tale notizia gli stessi, parte coinvolte, disconoscono quanto e dichiarano che nulla è stato mai omesso ai militari e per quanto si riservano di accertare e chiarire nelle sedi opportune quanto accaduto.