Attualità
“CITTÀ POLVERIERA SOCIALE”
“CITTÀ POLVERIERA SOCIALE”
Eboli, risse e violenza: Santimone chiede dimissioni del delegato alla sicurezza
Comunicato Stampa
21 luglio 2020 14:47
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EBOLI. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del candidato sindaco al Comune di Eboli, Donato Santimone: “C’è una sola cosa utile che il delegato alla  sicurezza del comune di Eboli, Giuseppe la Brocca, può fare oggi: rassegnare le sue dimissioni. I fatti accaduti ieri in pieno centro, la rissa scatenatasi sulla via del passeggio e del commercio cittadino, non è avvenuta a causa della movida, né perché qualche ragazzo ha alzato il gomito un po’ troppo. I motivi sono riconducibili a questioni legate allo spaccio di droga. Un fatto gravissimo che mi preoccupa come padre, come preoccupa tutti gli altri genitori ebolitani che lungo il viale Amendola e nelle strade cittadine lasciano che i propri figli si incontrino con altri ragazzi per socializzare e confrontarsi. Invece, dobbiamo avere paura di lasciare i nostri figli per strada perché potrebbero essere colpiti da un tavolo o da una sedia. Potrebbero subire aggressioni, essere accoltellati. Gli episodi di violenza si ripetono ormai da due mesi. Fino a qualche tempo fa, la polveriera sociale era confinata tra le mura di Forte Apache al rione Borgo oltre che in altre zone periferiche. Oggi ci sono risse in pieno centro a tutte le ore del giorno. Troppo poche le unità delle forze dell’ordine per controllare un territorio così vasto. Della videocamere di sorveglianza cittadina, dopo aver speso quasi quattrocento  mila euro, non se n’è saputo nulla più, nonostante ci siano procedimenti penali in corso. Quali strumenti investigativi il comune ha dato nelle mani dei vigili urbani? Nessuno! Il sindaco Massimo Cariello, nonostante solleciti dei commercianti e dei cittadini su questo tema, non trova null’altro di più utile che scrivere di tanto in tanto al Prefetto. Almeno tre lettere sono state scritte nel corso dell’ultimo anno. La risposta? Nessuno la conosce. Noi non vogliamo sapere cosa scrive il Sindaco nella sua corrispondenza. A noi interessa poter crescere i nostri figli in una città vivibile. Lui, Massimo Cariello, in quanto primo cittadino, è il primo responsabile della sicurezza di ognuno e di ciascuno”.



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