Attualità
Vallo della Lucania, droga: i nomi degli arrestati, carabinieri dedicano blitz a Vassallo
Marco Rizzo
11 maggio 2012 13:47
Eye
  10007

VALLO DELLA LUCANIA. Un pensiero rivolto ad Angelo Vassallo dagli inquirenti nel giorno del blitz che ha sgominato la rete di pusher che spacciava e smerciava droga, tanta, nelle località costiere cilentane prese d’assalto in estate da giovani e turisti. Vassallo che aveva denunciato tutto in tempi non sospetti, di quegli strani movimenti nella sua Acciaroli, dove di sostanze stupefacenti ne giravano parecchie. Nessuna correlazione con l’omicidio del sindaco-pescatore del 5 settembre del 2010, ma i 14 arresti, le 19 denunce a piede libero e le 49 perquisizioni domiciliari sono una risposta al desiderio di tranquillità e sicurezza e il frutto di un certosino lavoro condotto dalla compagnia dei Carabinieri di Vallo della Lucania, in stretto contatto con la stazione di Vallo Scalo. È da lì, da arresti eseguiti dai militari di Vallo Scalo, la scorsa estate, che è partito l’ampio filone d’indagine. L’utilizzo di mezzi tecnici, servizi di osservazione e pedinamento, intercettazioni ambientali e telefoniche, prima di stabilire l’esistenza di una fiorente attività di spaccio di cocaina e marijuana che interessava Pollica-Acciaroli, Castelnuovo Cilento, Casal Velino, Ceraso, Vallo della Lucania, Ascea, Montecorice e Centola. A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, Francesco Pinto, di Casal Velino, finito in manette assieme a Vincenzo Pinto e Felice Maio, anche loro di Casal Velino, Francesco Lembo di Montecorice, Nicola Costantino di Vallo Scalo, Antonio D’Angelo di Ascea, e Jonathan Feo di Omignano. Ai domiciliari sono finiti Nicola Leonardis di Centola, Giovanna Gianmaria Maiuri e Valeriano Leoni di Vallo Scalo, Gennaro Scola, Luca De Marco, Pasquale Mautone e Roberto Tomasco di Casal Velino. Elementi già noti alle forze dell’ordine, ma anche insospettabili, anche nella lunga sfilza di denunce. Attraverso  un canale di approvvigionamento nel Napoletano, l’organizzazione era capace di rifornire in estate, i luoghi più frequentati della movida sulla costa cilentana di droghe di ogni tipo. Un’attività, che per gli inquirenti, proseguiva anche nei mesi invernali e capace di produrre discrete somme di denaro, che venivano poi rinvestite anche in operazioni legali. Sarà questa la prossima tappa delle indagini che non si fermano, ma proseguiranno, affidate alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.



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