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LE ACCUSE DELLA DDA
LE ACCUSE DELLA DDA
Capaccio, ecco come l'avvocato Bisantis curava gli interessi delle 'ndrine
Alfonso Stile
17 febbraio 2021 11:45
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CAPACCIO PAESTUM. “Abituale contiguità con i vertici del sodalizio criminale riconducibile a Pasquale Forastefano, con personalità incline all’illecito del prevenuto, provvedendo ad esserne consigliere in attività illegali”: queste le motivazioni che hanno indotto il gip del Tribunale di Catanzaro, Paola Ciriaco, a disporre gli arresti domiciliari anche nei confronti di Giuseppe Bisantis, 53enne avvocato di Capaccio Paestum, coinvolto nell’indagine 'Kossa' condotta da Squadra Mobile e Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, culminata ieri con 17 arresti che hanno decapitato i clan calabresi Forastefano ed Abbruzzese.

Bisantis risulta indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, a presentarlo ai vertici della ‘ndrina è Luca Laino, imprenditore attiguo al clan che aveva assunto la gestione di due società agricole riconducibili ad un altro prestanome dei Forastefano, consentendo alla cosca di investire capitali illeciti traendone notevoli vantaggi economici. Al fine di realizzare una truffa ai danni della Alma s.p.a., società di lavoro interinale che fornisce operai a tali aziende, Laino si avvale della consulenza di Bisantis per sottrarsi, in maniera fraudolenta, al pagamento delle fatture emesse dalla stessa per il servizio prestato, così da massimizzare i profitti illeciti dello stesso e ridurne le potenziali perdite.

Secondo gli inquirenti e il pm Gratteri, come specificato nell'ordinanza cautelare del gip, “Bisantis, già gravato da precedenti specifici, mise a disposizione dei Forastefano la propria competenza professionale suggerendo e pianificando, dal dicembre 2018, la strategia da adottare, proponendo di limitarsi inizialmente ad una semplice richiesta di verifica, per prevenire ad una eventuale negoziazione, e solo in seguito intraprendere iniziative legali volte ad imputare, alla Alma, non solo un’indebita interruzione della somministrazione del personale, ma anche un danneggiamento delle colture arrecato dalla presunta incompetenza delle maestranze fornite, attestata dalla perizia di un agronomo compiacente, al fine di porre al riparo gli affari della cosca da conseguenze penali ed aggressioni del patrimonio”. Citazione legale poi effettivamente fatta pervenire, alla Alma spa, per 4.8 mln di euro quale risarcimento danni. 

Il pm ha contestato al Bisantis anche la partecipazione al reato di truffa aggravata in erogazioni pubbliche, da parte delle aziende agricole delle 'ndrine, in danno dell'INPS e della società interinale, relativamente a false attestazioni di ore lavorative fornite con la complicità di 183 braccianti per ottenere indebite erogazioni previdenziali ed indennità di disoccupazione, ma il gip ha ritenuto che la consulenza del legale capaccese al clan Forastefano, al riguardo, fu fornita dopo che la truffa si era già concretizzata, seppur orientata a favorirne gli interessi. Bisantis avrà ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogato o presentare memorie difensive a propria discolpa al gip, il quale deciderà poi se disporre il rinvio a giudizio o archiviare la sua posizione.



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