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Albanella, MGM chiarisce: “Impianto sicuro, zero rischi per ambiente e salute"
Alfonso Stile
22 marzo 2021 19:10
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ALBANELLA. Sito di trattamento rifiuti non pericolosi MGM in località Matinella. Dopo le rimostranze dei cittadini, preoccupati per il possibile impatto ambientale sul territorio, abbiamo approfondito il progetto (nella foto) intervistando il dott. Marco Sacco, legale rappresentante della MGM s.r.l., azienda specializzata del settore avente sede legale proprio ad Albanella.

Dott. Sacco, esattamente di che tipo d’impianto stiamo parlando? “Si tratta di una piattaforma di gestione rifiuti non pericolosi, ubicata su una superficie di circa 3.900 mq in località Tempone Giampietro di Albanella, da realizzarsi con un investimento, da parte della nostra società, di circa 1,5 milioni di euro comprensivi dell’acquisto del terreno da privati”. 

Nel dettaglio, come funzionerà tale piattaforma? “La principale finalità è lo stoccaggio, più precisamente la riduzione volumetrica di rifiuti, quali fibre tessili, pneumatici usurati e plastiche da apparecchi elettronici fuori uso, ovvero i cosiddetti Raee, da inviare poi, successivamente, ad impianti terzi per la loro valorizzazione energetica, ubicati principalmente all’estero”.

Lo stoccaggio come avviene, di preciso? “Attraverso un processo meccanizzato di triturazione: in poche parole, per fare un esempio semplice, introduciamo nel sito pneumatici usurati interi e ne tiriamo fuori la medesima quantità, ma tagliuzzata adeguatamente, in modo da aumentare la capacità di carico dei nostri automezzi abbassando i costi di trasporto verso altri impianti, dove avverrà invece lo smaltimento vero e proprio. La differenza di volume occupato da un enorme pneumatico da trattore triturato, anziché intero, credo sia alquanto evidente…”.

Ma tali processi di tritovagliatura comportano fattori inquinanti, di qualsiasi tipo? “Assolutamente no! La ringrazio per avermi fatto questa domanda in maniera diretta, perché si fa molta confusione e, mi perdoni la franchezza, spesso ci ritroviamo accuse scagliate da persone che parlano senza sapere, che non hanno alcuna competenza né conoscenza diretta della materia, solo perché, di per sé, la parola ‘rifiuto’ genera allarme nelle comunità. Noi ci occupiamo di rifiuti per migliorarne lo smaltimento nell’ambiente, non per inquinarlo!”.

Può spiegarci meglio? “I rifiuti che gestiamo sono esclusivamente non pericolosi, composti da materiali solidi non polverulenti, privi di componente organica e di facile degradazione biologica: non producono polveri né odori molesti nell’atmosfera, non usiamo solventi o sostanze chimiche per trattarli quindi non vi è alcun residuo liquido, mentre la catena di triturazione, per lo più all’aperto, provoca un rumore ampiamente sotto la normale soglia di tolleranza acustica. Insomma, una centrale ad impatto zero”.

Com’è organizzato il sito? “È previsto un parcheggio esterno, un piccolo immobile per allocare gli uffici amministrativi, una pesa a bilico, una dozzina di aree dove allocare rifiuti pressati in balle, scarrabili e l’impianto di triturazione dei cumuli; sul retro abbiamo invece un’ampia area parcheggio riservata ai nostri automezzi”.

Ecco, i residenti temono un massiccio transito di tir e camion, vista anche la capacità dell’impianto. “Abbiamo calcolato che, al massimo, saranno 3 o 4 gli automezzi che stoccheranno materiali nella nostra piattaforma: la capacità annua di rifiuti stoccabili giornalmente ed annualmente, da noi stessi indicata, scaturisce da un calcolo analitico, non dall’effettiva affluenza di rifiuti che vi sarà”.

Lei costruirebbe una centrale simile vicino casa sua? “Guardi (mostra il cellulare): come vede qui su Google Maps, ma tanto lo sanno tutti dove abito insieme alla mia famiglia ad Albanella, casa mia in linea d’aria è a meno di 500 metri dall’area dove intendiamo realizzare la piattaforma… ciò per testimoniare che non sussiste il minimo timore, sia per l'ambiente circostante che per la nostra salute”.

A proposito, a Cicerale hanno respinto il vostro progetto. “Si tratta di due progetti completamente differenti e, ad onor del vero, non è proprio così: l’iter si è fermato solo ed esclusivamente per gli effetti della sopraggiunta legge regionale 14/2016, che ha diversamente regolamentato le zone d’insediamento degli impianti di trattamento rifiuti, imponendo nuove dislocazioni degli impianti già autorizzati e in fase di autorizzazione in aree con minore interesse paesaggistico”.

Come s’incastra il vostro progetto, dunque, rispetto al vigente PUC ad Albanella? “L’insieme particellare interessato è urbanisticamente destinato ad ‘area di trasformazione per distretti produttivi’, ovvero mirato a nuovi insediamenti di tale natura”.

Che indotto occupazionale può generare? “Abbiamo previsto l’assunzione di almeno 12 nuove unità, suddivise su due turni giornalieri; procederemo alla selezione quando l’iter burocratico sarà completato: per tale ragione, vogliamo essere trasparenti su tutta la procedura. Qualsiasi cittadino o comitato che voglia maggiori delucidazioni, può tranquillamente contattarci e venirci a trovare: non abbiamo nulla da nascondere, siamo aperti a qualsiasi dialogo purché costruttivo e privo di pregiudizi a prescindere… noi ad Albanella viviamo, ci lavoriamo, e mai e poi mai vi costruiremmo qualcosa che possa rappresentare un pericolo per la nostra comunità”.

Avete preventivato i rischi? “Quelli sono imprevedibili, può incendiarsi qualsiasi tipo di fabbrica e attività, se vogliamo essere onesti intellettualmente: detto questo, la nostra piattaforma sarà dotata dei principali sistemi di controllo e sicurezza”.

Su quanto è successo al vostro impianto di Battipaglia, vuol aggiungere qualcosa? “Si è trattato di un rogo di natura accidentale non doloso come messo nero su bianco dagli inquirenti. Non abbiamo rimosso i rifiuti presenti sull’area in quanto, il TAR Salerno, come da sentenza degli ultimi giorni non ascrive a noi la responsabilità di tale adempimento. Siamo e saremo sempre qui per accollarci le nostre responsabilità. La MGM non ha cambiato titolare, né nome e né sede. Siamo sempre qui”.



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