Attualità
Battipaglia, clan Pecoraro-Renna: sequestrati beni per oltre 3mln di euro
Comunicato Stampa
25 maggio 2012 12:45
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BATTIPAGLIA. Maxi operazione condotta, stamani, dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia. L’attività, coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti, è finalizzata al sequestro di beni, provvedimento emesso dal Tribunale di Salerno nell’ambito di procedimento per l’irrogazione di misura di prevenzione patrimoniale, promosso dalla Procura della Repubblica di Salerno che ha condiviso le risultanze di articolata e dettagliata segnalazione inoltrata dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia.
Nell’ambito di tale attività, sono stati posti sotto sequestro: un capannone industriale  sito nel comune di Eboli, del valore commerciale di euro 2.339.920; un’azienda di commercializzazione di calzature all’ingrosso, valore stimato 500.000 euro; una società di gestione di servizi per bar denominata “Caffè Store”, valore stimato 200.000 euro), nonché 5 autovetture (un'Audi A4, un'Audi A3, un'Audi A2, una Mini Cooper ed una Smart, per un valore complessivo di circa 65.000 Euro). Il valore complessivo del sequestro è stimato in 3.105.000 euro.
Il provvedimento, di sequestro anticipato, è stato adottato nei confronti di un noto esponente della criminalità organizzata battipagliese R.P., 56enne, già condannato nel 1997, per associazione a delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis. c.p.) avendo ricoperto un ruolo di primo piano all’interno del clan Pecoraro-Renna, per anni egemone nell’area sud della Provincia di Salerno. Per i beni in sequestro, procura e carabinieri hanno dimostrato la sproporzione del valore rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta dal pregiudicato, praticamente nulla.
Il sequestro dei beni operato stamane s'inserisce pienamente nel solco delle priorità dettate da Roberti già all’atto del suo insediamento alla guida della Procura salernitana. In cima alle priorità del suo Ufficio, il procuratore capo, indicò, appunto, le attività finalizzate a  “..colpire al cuore i tesori della camorra-impresa”.



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