Attualità
ANTICA CAPUTAQUIS
ANTICA CAPUTAQUIS
Acquedotto romano di Capaccio Paestum: riflessioni e proposte
Redazione
16 aprile 2021 09:23
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CAPACCIO PAESTUM. Come sappiamo il nome di Capaccio deriva dal latino Caputaquis che indica tanta presenza d’acqua ed è per questo che molti secoli addietro prima della creazione del nostro paese, nell’anno 273 a. C. con la venuta dei romani nella Città di Paestum fu anche realizzato uno dei primi acquedotti a noi giunto con il nome di “acquedotto romano”. Vediamo in sintesi come esso era composto nella nostra zona, descrivendone in parte i resti rinvenuti.

A Capaccio Capoluogo alla sinistra di via Scorzello, all’incirca verso la metà degli anni ‘70, durante la costruzione delle fondamenta della palazzina Ina-Casa, venne purtroppo seriamente danneggiata con l’escavatore una traccia a forma di arco esistente sul posto. Altra traccia, anch’essa a forma di arco, è parzialmente esistente ancora oggi sulla destra ad una decina di metri dall’imbocco di via Ercole Garofalo  (ex via Nocito).  Quest’ultima traccia è visibile anche nella fotografia (allegata a questo scritto) risalente alla metà degli anni ‘60 e pubblicata da Alfredo Pepe (P. Augusto Pepe O.F.M.) : (Alfredo Pepe “P. Augusto Pepe O.F.M.” Nuove Visioni di Paestum-Capaccio e del Faito - Rivista Internazionale Religiosa- Archeologica Edizioni : 1960-1967- Vol. II pagina 25). Altre tracce ancora sono state rinvenute in via Scorzello (nei pressi della proprietà dell’estinta signorina Giuseppina Torre), inoltre nella proprietà De Maria difronte all’ immagine votiva della Madonnina del Granato sempre in via Scorzello ed in piazza Orologio (in occasione dei lavori di ampliamento della palestra delle scuole elementari - oggi uffici comunali ) intorno agli anni ‘90.

Infine ulteriori tracce sono rilevabili in Contrada Foria del comune di Trentinara, nei pressi del parcheggio dell’ Agriturismo Green Park. Considerata la circostanza dei lavori programmati dall’Amministrazione Comunale retta dal Sindaco Avv. Alfieri, di ripristino del fondo stradale  della via Ercole Garofalo (un tempo via Nocito), lo scrivente da attento cittadino ed amante della storia si permette di fare la seguente modesta proposta : 

“Non si reputa possibile ed importante, in occasione della realizzazione dei lavori, mettere in risalto tutto ciò che è ancora residuo e visibile dell’arco (almeno quello che si vede nella foto degli anni ‘60 tratto dai citati documenti Nuove Visioni di Padre Augusto Pepe O.F.M) e che rappresenta i resti di quello che un apparteneva all’acquedotto romano, dando in tal modo anche degno risalto alla sua storia ?".

(A cura di Antonio Ragni)



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