Tutta la penisola si stringe attorno al dramma che stanno vivendo le popolazioni del Nord-Italia, e soprattutto quella dell’Emilia, scosse dal sisma continuo che ormai dal 20 maggio attanaglia un’ampia fetta di territorio della Pianura Padana. Il lutto nazionale proclamato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, per onorare le diciassette vittime del terremoto del 29 maggio scorso, giunge oggi a distanza di poche ore dall’ultima violenta manifestazione del "mostro", come è stato ribattezzato dagli emiliani. Di ieri sera, alle ore 21.20, la scossa di magnitudo 5.1 che è tornata a scuotere l’Emilia, provocando nuovi crolli di edifici già lesionati. Nessuna vittima, nè feriti, ma ormai la paura è divenuta la compagna di vita di migliaia di persone, tra sfollati ed inermi spettatori di uno sciame che da settimane interessa, in modo molto più specifico, le province di Modena e Ferrara. La mobilitazione generale, tra volontari ed appelli alla solidarietà in aiuto alle popolazioni terremotate prosegue, rafforzando il legame tra noi italiani davanti alle sciagure, ma con il ripetersi delle scosse ciò che più è importante è riuscire a mantenere intatte le forze, il coraggio e la voglia di ricominciare, di tenere ferma e tranquilla la coesione sociale tra i cittadini, sempre di più sconvolti da settimane di paura e dolore.