Varie squalifiche e 600 euro di multa: oltre al danno, abbiamo subito anche la beffa. La realtà, infatti, è diversa da quella apparsa sui giornali nei giorni scorsi. Dal momento in cui siamo passati in vantaggio, la direzione arbitrale è diventata palesemente di parte, a favore dei nostri avversari. A nostro carico, tre espulsioni e due calci di rigore in due minuti, tra l’altro entrambi parati, quando eravamo ancora sull’1-0. Ma, soprattutto, una gestione della gara che ci ha indignato, tanto che alla terza espulsione, quando ormai il risultato era stato capovolto, per protesta, abbiamo abbandonato la gara: sarebbe stato inutile continuare in quel modo. Non vogliamo pensare alla malafede, tuttavia, a questo punto, il dubbio diventa legittimo. Siamo delusi perché pensavamo che in una partita di calcio si confrontassero due squadre e 22 calciatori, ma quando l’arbitro diventa protagonista non è più così. Tutto ciò alimenta la violenza e allontana i giovani dallo sport. E noi siamo fieri del fatto che, nonostante questi episodi, né tifosi ospiti, né calciatori avversari, hanno avuto problemi con noi. Per noi il calcio è uno sport e deve rimanere tale. Tra l’altro, smentiamo la notizia diffusa nei giorni scorsi, secondo la quale l’arbitro a fine partita sarebbe stato scortato dai Carabinieri. Questo è falso perché al termine della gara tutto si è esaurito in qualche, seppur acceso, scambio di battute. Del resto, già lo scorso anno abbiamo assistito a cose strane a fine campionato che si sono ripercosse contro di noi, ma alla fine la nostra lealtà ha avuto la meglio. Anche quest’anno intendiamo onorare il campionato fino alla fine, impegnandoci e rispettando tutti, dalla capolista al fanalino di coda. Vorremmo che lo stesso fosse fatto con noi.
Il Presidente
Gianfranco Di Masi