EBOLI. Concorsi pubblici manipolati ed autorizzazioni per amici e parenti ad Eboli e Cava de’ Tirreni. Il gup Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno, in accoglimento della richiesta del pm Francesco Rotondo della locale Procura, ha disposto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco ebolitano Massimo Cariello (nella foto), presente in aula, ed altri 13 imputati, accusati a vario titolo di corruzione, abuso e rivelazione di segreti d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità. Prima udienza fissata davanti ai giudici della seconda Sezione penale il 4 ottobre prossimo. 

Gli imprenditori Gianluca e Gennaro La Marca, Roberto e Simone Birolini, il funzionario comunale Giuseppe Barrella, il tecnico Emilio Grippa ed i progettisti Agostino Napoli e Francesco Siano, dovranno dunque difendersi dall’accusa aver emesso e beneficiato di permessi ad hoc per ampliare l’indice di edificabilità di immobili nell’area Pip. 

In merito ai concorsi farsa, invece, a processo Vincenzo D’Ambrosio e Annamaria Sasso, rispettivamente componente e presidente della Commissione esaminatrice nel concorso pubblico per due posti da educatore negli asili nido indetto dal Comune di Eboli; Francesco Sorrentino, funzionario comunale di Cava de’ Tirreni nonché componente della Commissione esaminatrice per l’assunzione di 10 istruttori direttivi nel comune metelliano; Giuseppe La Brocca, ex consigliere comunale di maggioranza, e Vitantonio Marchesano, candidato alle ultime Regionali nella lista Fratelli d’Italia: entrambi, secondo l’accusa, avrebbero chiesto in anticipo le domande dei concorsi pubblici per favorire i rispettivi figli. Quella di La Brocca risultò poi vincitrice nella graduatoria provvisoria.

Il gup aveva già ammesso la costituzione di parte civile dei Comuni di Eboli e Cava de’ Tirreni, rispettivamente rappresentati dall’avv. Giovanni Sofia e dall’avv. Enrico Farano, e di Ilaria Pannutini, partecipante ad uno dei concorsi farsa come aspirante maestra, difesa dall’avv. Anna Viscido.