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Arriva l'estate: tutto quello che bisogna sapere sulla dermatite bollosa
Redazione
02 luglio 2021 10:24
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La dermatite bollosa, conosciuta anche con il nome di pemfigoide bolloso, è una malattia autoimmune. Si manifesta prevalentemente con una serie di vesciche sulla pelle, accompagnate da prurito e da una diffusa irritazione cutanea. Questa patologia interessa soprattutto gli anziani: è dovuta a un calo delle difese immunitarie, e prevede un trattamento a base di corticosteroidi. Ovviamente è indispensabile intervenire quanto prima, per evitare che i sintomi peggiorino e che l’epidermide della persona colpita subisca lesioni permanenti. La dermatite bollosa causa bolle sulla pelle, arrossamenti, infiammazioni che a volte si estendono al naso e alle gengive. È una problematica rara, che in Italia si manifesta in circa 10 individui su un milione, ma non per questo è meno fastidiosa! È sempre essenziale prestare attenzione alla salute dell’organismo, e ancora di più in età geriatrica quando si va incontro a maggiore fragilità. Il derma è solo una delle parti del corpo da tenere sotto controllo: la prevenzione generale è fondamentale per assicurare la buona qualità della vita.

Come ha origine la dermatite bollosa - Partiamo dal presupposto che, ancora oggi, si sta indagando sui fattori che determinano l’insorgere della dermatite bollosa. Come già detto, sembra che essa sia autoimmune e che nasca da un cattivo funzionamento del sistema immunitario. In termini semplici, si formano dei particolari anticorpi che non attaccano i patogeni come i batteri e i virus, bensì le nostre stesse cellule. Queste ultime, pur essendo sane, vengono aggredite – e la conseguenza è proprio il pemfigoide bolloso. Ma perché succede tutto ciò? Pare che alla malattia concorrano più elementi che si combinano tra loro, tra cui la genetica e l’assunzione di alcuni farmaci. Può contribuire anche l’ambiente, specialmente se molto inquinato. Stando al parere di numerosi esperti, hanno più probabilità di essere soggetti a dermatite bollosa coloro che si espongono spesso ai raggi ultravioletti. Queste radiazioni di base rovinano la cute e ne accelerano l’invecchiamento; in qualche situazione, possono favorire questa specifica condizione.

I sintomi della dermatite bollosa - Riassumiamo, a questo punto, le spie che dovrebbero far scattare il campanello d’allarme. Sull’epidermide si creano delle vere e proprie bolle d’acqua. Talvolta, però, la bolla contiene un liquido meno limpido, siero-ematico. Le zone in cui si concentrano gli sfoghi sono soprattutto l’addome e il tronco, le mani, i piedi e il viso. Questi sintomi, già di per sé fastidiosi, si associano a: rossore, prurito, vesciche, lesioni che restano sulla pelle se non si procede subito a una cura.

La dermatite bollosa: i rimedi - Dopo aver elencato le cause della dermatite bollosa, nonché i modi con cui si mostra questa patologia autoimmune, vediamo quali sono i rimedi. In precedenza abbiamo detto che, in molti contesti, vanno bene i corticosteroidi. Questa è un’opzione valida di frequente, ma purtroppo non sempre, perché occasionalmente se la dermatite è grave sono indispensabili gli immunosoppressori. Ma andiamo con ordine. I corticosteroidi possono essere somministrati con due metodi: direttamente sulla superficie cutanea, quindi in maniera topica, se l’irritazione è localizzata, oppure a livello sistemico. Nel primo caso si utilizzano in prevalenza delle creme apposite, come il clobetasolo, da spalmare sulle aree interessate. Nel secondo si usano farmaci orali, che di solito permettono di risolvere il problema entro un massimo di 10 mesi. Le dermatiti bollose più serie, tuttavia, richiedono medicinali studiati per sopprimere il sistema immunitario. Con questo stratagemma si scongiura la produzione dei suddetti anticorpi, che aggrediscono le cellule dell’organismo e non i virus e i batteri. Tra le scelte più popolari sotto questo aspetto ricordiamo il micofenolato mofetile, l’azatropina, la ciclofosfamide e il metotressato.

Cosa fare nel frattempo? - È essenziale provvedere al benessere e all’igiene della pelle, con detergenti e disinfettanti adeguati. Gli specialisti raccomandano anche di non indossare abiti stretti, e di prediligere invece quelli larghi e comodi. Ciò vale sia per gli anziani, sia per i bambini (i quali possono essere colpiti da questa malattia). La cosa migliore da fare è consultare il medico di fiducia appena si notano dei sintomi che rimandano alla dermatite bollosa. Un professionista darà i consigli migliori sulla base delle circostanze. Infine, un dubbio che assale molte persone: la dermatite bollosa è contagiosa? La risposta è no. Non si trasmette né con un contatto né con una trasfusione. Comunque è problematica per il singolo individuo, ragion per cui bisogna trovare il rimedio più adatto il più presto possibile!



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