CAPACCIO PAESTUM. Sono passati esattamente 5 anni dalla morte di Michele Alfano, il 40enne capaccese deceduto il 17 settembre 2016, nella clinica ‘Cobellis’ di Vallo della Lucania, dopo un intervento chirurgico di riduzione dello stomaco per dimagrire. Il 14 luglio scorso, il gup del Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, in accoglimento della richiesta del pm Vincenzo Palumbo della locale Procura, ha rinviato a giudizio i quattro chirurghi che l’operarono: Luigi Cobellis (titolare della struttura), Luigi Angrisani (specialista esterno), Giovanni Novi (di Ascea) e Rocco Cimino (ex sindaco di Teggiano). Per tutti l’accusa di omicidio colposo in concorso: la prima udienza si terrà, il 17 dicembre prossimo, davanti al giudice monocratico del Tribunale vallese.
Strappalacrime la lettera che, nel triste anniversario, i tre figli della vittima (nella foto) hanno voluto scrivere al compianto genitore: “Caro papà, a cinque anni dalla tua morte, tra giusto un mese inizierà finalmente il processo. Volevamo dirti che noi saremo lì, insieme a mamma, per ascoltare solo la verità, quella verità che mamma ci ha sempre raccontato e che ti ha portato via da noi, per sempre. Vogliamo solo giustizia, per te e per noi, ci hanno portato via il nostro pilastro, il nostro cuore lo hanno spento con la tua morte, proprio a noi che avevamo trovato il papà migliore del mondo e volevamo vivere con lui per tanti anni. Sei e sarai sempre nei nostri cuori, papà nostro, per tutta la vita. Daniela, Lucia e Vincenzo”.