Che la Laura sia un tentativo di City beach mai portato a termine per l’assenza di interventi che creino un minimo di infrastrutture a ciò finalizzate è costatazione tanto ovvia quanto evidente. Che nella nuova Amministrazione comunale questa zona sia ben rappresentata è anche cosa certa, allo stesso modo di come sia stata ampiamente al centro del programma elettorale più volte illustrato negli incontri pubblici, in particolare in quello avvenuto nell’unico “slargo” ivi esistente. In attesa che il tutto sia collocato all’interno della nuova pianificazione che il Consiglio si appresta a indicare, si potrebbe cominciare a creare, seppure in via temporanea e limitata ad un breve periodo della giornata, proprio in via Laura Mare, un luogo d’incontro e di ritrovo per la comunità dei vacanzieri e dei residenti. Di per sé la strada già annovera una serie di attività commerciali che nei mesi di luglio e agosto la rendono vitale e animata, tanto che lo sfrecciare incontrollato di auto, soprattutto nelle ore serali del dopo cena costituiscono pericolo e rischio per chi si avventuri in una piacevole passeggiata verso un “lungomare” buio e silenzioso. È scontato e prevedibile che una proposta di trasformare quel breve tratto di strada in isola pedonale a tempo, dalle ore 21 alle ore 01 e solo nei mesi di luglio e agosto – con autorizzazione dell’accesso ai proprietari, agli inquilini degli immobili e ai clienti delle strutture alberghiere a essa prospicienti – susciti l’immediata opposizione e il malessere dei numerosi operatori commerciali (alberghi, bar, vinerie, gelaterie, pizzerie) che hanno in quella strada le proprie attività. In genere si presume che una strada aperta al traffico sia strumento di crescita e promozione del commercio. Nulla di più errato, come dimostrano i risultati ottenuti in tutte le realtà nelle quali sono state istituite le isole pedonali. Quella dell’attività commerciale legata alla circolazione dell’auto è la vecchia e falsa illusione non suffragata dalla realtà e da serie ricerche e smentita ogni qual volta si siano riservati ai pedoni tratti delle aree urbane. Gli operatori commerciali dovrebbero almeno conoscere l’unico studio attendibile, anche se vecchio di alcuni anni, prodotto proprio da Confcommercio, da cui risulta che nelle zone pedonalizzate si ha un notevole incremento del volume d’affari, che si attesta sopra il 20%. Oltre al vantaggio economico, una strada non invasa da auto e motorini, per prima cosa è restituita alla sua tradizionale ed essenziale funzione, che è quella di uno spazio d’incontro, un luogo di aggregazione sociale, un momento del festoso napoletano struscio o del più compassato milanese passeggio serale; ma è anche strumento per consentire al turista, ma anche al residente, qualche ora di salutare camminata o di pacifico consumo culinario, senza contare i vantaggi per la qualità della vita e la riqualificazione della zona. D’altra parte, con un’opportuna regolamentazione degli spazi, c’è un’ampia possibilità di lasciare l’auto in sosta proprio a ridosso del breve tratto di strada, non più di un massimo di cento metri. Con un “accordo” tra Comune, i proprietari di ampi spazi ora inutilizzati e la gestione da parte di qualche Cooperativa di giovani, si potrebbero creare, a prezzi modici di accoglienza, temporanei parcheggi estivi a servizio dei Lidi, nelle ore diurne, e delle attività di ristoro in quelle serali. Inoltre, con un intervento di “normale pulizia” delle aree adiacenti e un restyling complessivo di una zona che presenta segni evidenti di degrado e abbandono, si potrebbe trasformare il centro vitale di Laura Mare nel primo nucleo di un’auspicata City beach.
Aurelio Di Matteo