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LA DECISIONE DEL GUP
LA DECISIONE DEL GUP
Piana del Sele, traffico di rifiuti e veleni interrati: a processo tutti i 18 indagati
Alfonso Stile
12 gennaio 2022 18:58
Eye
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SERRE-ALTAVILLA SILENTINA. Ci è voluto quasi un anno dal blitz per svolgere l’udienza preliminare, ma a poco più di 24 ore di distanza il gup del Tribunale di Salerno, Maria Zambrano, su richiesta del pm Giancarlo Russo della locale Procura, non ha avuto alcun dubbio ed ha rinviato a giudizio tutti i 18 imputati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata, finalizzata al traffico illecito di rifiuti ecotossici, speciali e pericolosi, con la costituzione e gestione di svariate discariche abusive nella Piana del Sele nell’ambito dell’operazione ‘Gold Business’ condotta dai militari della Compagnia di Eboli, diretti dal cap. Emanuele Tanzilli, culminata il 22 febbraio 2021 con 14 arresti, di cui 8 in carcere. 

All’esito della Camera di Consiglio, infatti, il gup ha ritenuto che sussistono elementi idonei per sostenere adeguatamente l’accusa in giudizio alla luce delle informative dei carabinieri, delle intercettazioni ambientali e telefoniche captate dagli inquirenti, e non ultimo dalle rilevazioni dell’Arpac nei luoghi dove i rifiuti sono stati tombati. La prima udienza si terrà il prossimo 22 febbraio davanti ai giudici del secondo Collegio della seconda Sezione penale del Tribunale salernitano. 

I NOMI DEGLI IMPUTATI E DELLE SOCIETÀ NEI GUAI - A processo, dunque, l’agropolese Antonio Romagnuolo residente a Battipaglia e Gaetano Romagnuolo di Serre (rispettivamente padre e figlio); l’albanellese Dalmazia Di Masi residente a Serre (madre di Gaetano Romagnuolo); Giulio Ruscinito e Vito Arietta di Altavilla Silentina; Barbara Capuano di Baronissi; Rocco Capuano e Giovanni Guariniello di Castel San Giorgio; Riccardo Iervolino di Sant’Egidio del Monte Albino; Giuseppe Mainardi di Angri; Francesco Visconte di Pagani; Michele Acampora di Agerola (Na); Gennaro Visiello, Santo Visiello e Rosa Battaglia di Torre Annunziata (Na); Michele Della Peruta e Vincenzo Della Peruta di Maddaloni (Ce); il serbo Pedrag Milovanovic detto Pechi, residente a Serre (per il quale si procederà separatamente in quanto irreperibile da un anno, ovvero dal giorno della notifica del provvedimento cautelare degli arresti domiciliari). 

Nei guai anche ben 6 società riconducibili ad altrettanti imputati, due aventi sede legale nel comune di Serre, le altre a Castel San Giorgio, Sant’Egidio del Monte Albino, Maddaloni e Castellammare di Stabia, i cui legali rappresentanti risponderanno, a vario titolo, anche dei reati di inquinamento ambientale, smaltimento illecito di fanghi e reflui, scarico abusivo di liquami nei fiumi.

I Romagnuolo e la Di Masi, attraverso i propri legali, avevano avanzato richiesta di patteggiamento, ma il pm ha negato il consenso. Pubblico ministero che, in realtà, aveva chiesto il non luogo a procedere solo per Santo Visiello, ma il gup lo ha rinviato ugualmente a giudizio.

ECCO DOVE SONO STATI INTERRATI RIFIUTI E VELENI – Le investigazioni hanno scoperto e stroncato, di fatto, un traffico illecito di rifiuti speciali ed ecotossici che gli imputati prelevavano senza le dovute autorizzazioni presso ditte conferenti del settore conciario, conserviero ed espurgo pozzi neri, provvedendo poi, previo pagamento di compensi fino a 3mila euro al carico, al loro successivo tombamento illegale all’interno di terreni messi a disposizione da sodali compiacenti. 

Tali terreni, adibiti a discariche abusive, sono stati identificati in località Dimesse di Altavilla Silentina; lungo la SP88 in località Campofiorito, in Via Tiri di Fanteria in località Persano, in località Tempa Santa Caterina (adiacente il fiume Calore) e in contrada Padula, tutte nel territorio di Serre, quest’ultima sottoposta finanche a vincoli ambientali e paesaggistici; ancora a Serre. Accertati anche molti episodi di sversamenti avvenuti direttamente nelle acque del Calore. Tra i materiali seppelliti anche residui edili, calcinacci, cartongesso e scarti ecotossici di pellami.

PERSONE OFFESE E PARTI CIVILI – Indicate quali persone offese lo Stato, il Presidente pro tempore della Regione Campania, il sindaco pro-tempore del Comune di Altavilla Silentina e le LR Guardie Ambientali d’Italia. Il Comune di Serre, invece, in persona del sindaco pro tempore Franco Mennella, ha formalizzato la costituzione di parte civile attraverso il legale di fiducia, l’avv. Teodora Chiaviello del Foro di Salerno. La richiesta è stata accolta dal gup Zambrano, che ha ritenuto l’Ente legittimato a costituirsi parte civile in base alla normativa vigente in materia di reati ambientali. Tra le costituzioni di parte civile non figura la città di Battipaglia, contrariamente a quanto preannunciato dall’Amministrazione Francese all’indomani del blitz dei carabinieri.



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