La Campania porta sul proscenio della serie D, al momento, sedici sue rappresentanti. Oltre alla situazioni già citate di Ebolitana, Battipagliese e Casertana, l’estate ha portato in dote le fusioni tra Neapolis e Turris, tra Internapoli Camaldoli e Puteolana e la nascita dell’Hyria, con la risalita del Gladiator, che ha rilevato il titolo del Nuvla San Felice. Nuove realtà potenzialmente ricche di blasone, con Torre del Greco, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere. A queste vanno aggiunte nel napoletano, le conferme di Pomigliano, Sant’Antonio Abate , Ctl Campania Piscinola e degli isolani dell’Ischia. A tornare in serie D anche il Savoia, dopo il successo nel campionato d’Eccellenza, seguito dalle salernitane Agropoli e Città de La Cava (oggi Pro Cavese) e con le riconferme nella categoria di Gelbison e Sarnese. Sedici squadre campane che comporrebbero, attualmente, quasi un girone. Ma ovviamente, quando ad inizio agosto, lo stesso presidente Carlo Tavecchio ufficializzerà i raggruppamenti, si andrà incontro alla spalmatura e alla divisione delle formazioni nei tre gironi centro-meridionali per il riequilibrio del numero ma soprattutto tenendo conto di oggettive indicazioni che le Prefetture forniranno sul tema dell’ordine pubblico. Per restare a casa nostra, possibile più che mai, allo stato delle cose, il derby (e sarebbe il primo storico in serie D) tra Agropoli e Gelbison. Tutte e due localizzate nella provincia a sud di Salerno ed entrambe difficilmente collocabili nel raggruppamento campano-pugliese. I delfini, neo promossi, saranno d’ufficio collocati nel girone I, lo stesso dove i rossoblu hanno giocato quest’anno e da dove difficilmente si muoveranno, proprio per il concetto di redistribuzione geografica delle formazioni. Ad Agropoli e a Vallo della Lucania sperano fortemente nel compiersi di un evento che, nella storia, manca all’appello, una doppia sfida in serie D tra due tifoserie rivali ma capaci di produrre passione ed amore da vivere in confronti finalmente lontani dai ristretti confini regionali.