CASTEL SAN LORENZO. Una folla commossa ha dato l’estremo saluto a Carmela Capo, Carmelina com'era conosciuta a Capaccio, la città dove abitava da diversi anni, e a Castel San Lorenzo, suo paese natale, dove si sono svolti i funerali (nella foto). Un lungo, straziante rito celebrato da don Domenico Sorrenti, a cui hanno assistito centinaia di persone, incredule per la scomparsa di una donna di soli 44 anni, peraltro morta in condizioni tragiche. Nessuno riesce a capacitarsi dell’accaduto: tutti ancora si domandavano, mentre attendevano di dare le condoglianze ai familiari secondo un’antica tradizione locale, come sia possibile che l’auto che guidava lungo il Rettifilo di Capaccio sia finita letteralmente schiacciata sotto un autobus, causandole atroci ferite mortali. E mentre ancora nella piccola comunità castellese regna indiscusso lo stupore, misto al dolore della perdita di una compaesana, tutti la ricordano con tristezza, condividendo il dolore del marito Antonio Mucciolo, vedovo troppo presto, e della figlia Teresa, alla quale la univa un legame che solo l’amore di una madre per la propria figlia può rendere così forte. Teresa, 22 anni, ora è circondata dai famigliari e dagli amici di due comunità, quella di Capaccio e quella di Castel San Lorenzo, ma nessun affetto potrà mai sostituire quello di sua madre, persa tragicamente troppo presto, e nessun legame, per quanto intenso, potrà riempire il vuoto di una tale perdita. E tutti, tra il dolore e lo stupore, riflettono sull’ultima visita fatta da Carmelina al suo paese, il giorno dell’incidente, dove si era recata per un funerale, e da dove stava ritornando poco prima di schiantarsi contro un autobus. Per molti un ultimo, fatale saluto al suo paese che sabato ha dato a lei l’ultimo addio.