CAPACCIO PAESTUM. Somministrazione abusiva di bevande e latticini non di produzione propria. Con apposita ordinanza, il dirigente responsabile del SUAP, Antonio Rinaldi, ha disposto la chiusura ad horas di un caseificio ubicato sulla SS18, in località Ponte Barizzo.

Il provvedimento del funzionario trae origine dalla nota inviata al Comune di Capaccio Paestum dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute - N.A.S. di Salerno, con la quale si comunicava che, a seguito di ispezione igienico sanitaria ed amministrativa al caseificio in questione, effettuata il 15 aprile scorso, si accertava la presenza di un angolo bar e la vendita di prodotti alimentari preconfezionati all’origine non di produzione propria, senza alcuna preventiva comunicazione, in violazione dell’art. 145 co 2 L.R. 7/2020 (per aver avviato un esercizio di vicinato in assenza del prescritto titolo abilitativo) e dell’art. 149 co 2 L.R. 7/2020 (per aver avviato attività di somministrazione di alimenti e bevande in assenza del prescritto titolo abilitativo).

Verificato che, agli atti d’ufficio, non è risultata alcuna documentazione presentata in ordine alle attività oggetto di contestazione dal titolare dell’attività, un imprenditore battipagliese residente ad Albanella, l’Ufficio SUAP ne ha disposto l’immediata chiusura. Contro il provvedimento è ammesso ricorso al TAR entro il termine di 60 giorni. La medesima attività fu già oggetto di controlli da parte dei carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo, diretti dal lgt. Giuseppe D'Agostino, nel gennaio del 2020, i quali accertarono che la produzione dei prodotti caseari avveniva senza alcuna autorizzazione prevista per legge né licenza, in locali privi delle necessarie norme igienico-sanitarie: di dubbia provenienza risultò anche il latte utilizzato, privo di qualsivoglia tracciabilità.