EBOLI. Appalti pilotati per oltre 11 milioni di euro al Comune di Eboli. La Procura della Repubblica di Salerno ha notificato 29 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di altrettanti indagati, tra cui spicca l’ex sindaco Massimo Cariello. Turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici ed abuso d’ufficio i reati in concorso, a vario titolo, ipotizzati dal sostituto procuratore Antonio Cantarella nei 14 faldoni dell’indagine, corredati da centinaia di intercettazioni, che trae origine dai numerosi esposti inviati alle autorità competenti dalla minoranza consiliare, in particolare dal consigliere Damiano Cardiello. Inizialmente, nel mese di febbraio 2021, l’avviso di proroga delle indagini preliminari fu recapitato a 41 persone, tra cui la suocera di Cariello (ora non più indagata); otto erano gli episodi contestati all’ex sindaco, che oggi risponde invece di un solo capo d’imputazione (avrebbe interferito in una sola procedura d’appalto facendo da intermediario tra la coop e la commissione).

Nel mirino della magistratura diverse gare d’appalto aggiudicate tra il 2015 e 2018 a varie cooperative e società, inerenti nello specifico: servizi di assistenza domiciliare integrata alle persone anziane ADI/sociale (circa 1,5 mln di euro) e non autosufficienti (560mila euro), servizio di assistenza specialistica agli alunni con disabilità grave nelle scuole dell’infanzia (450mila euro), il progetto di accoglienza integrata nell’ambito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (2 mln di euro), gestione dell’impianto di compostaggio per il trattamento delle frazioni organiche (6 mln di euro), la riqualificazione urbana della SS19 nel tratto Tavoliello-Epitaffio (416mila euro), gestione delle aree di sosta con pulizia, manutenzione e vigilanza sul lungomare ebolitano (588mila euro).

Oltre all’ex primo cittadino Cariello, dovranno fornire la propria versione dei fatti anche rup, impiegati dell’ente, presidenti e componenti delle commissioni di gara, legali rappresentanti di coop e società vincitrici degli appalti. Le accuse vanno dalla presunta manipolazione di buste, offerte, punteggi e verbali, omissioni di anomalie e controlli, interferenze politiche per indirizzare l’esito dei pubblici incanti in questione.

Gli interessati avranno ora 30 giorni di tempo per presentare memorie difensive a propria discolpa o farsi interrogare spontaneamente dal pm, il quale poi valuterà se chiedere al gip l’archiviazione delle accuse a loro carico o il rinvio a giudizio, per alcune o tutte le persone coinvolte, per le quali vige la presunzione d’innocenza fino ad eventuale sentenza definitiva e irrevocabile passata in giudicato.

I NOMI DEGLI INDAGATI – Massimo Cariello, Giovanni Russo, Agostino Mastrangelo, Daniela Buccino, Carmela La Torraca, Gilda Viscido, Erminia Pendino, Assunta Di Novi, Antonella Giarletta, Raffaele Forte, Annamaria Desiderio, Annamaria Sasso, Antonio Calandriello, Fiore Marotta, Vincenzo Federico, Lucia Rossi, Maria Severina Gaudieri, Anita Cataldo, Filomena Latronico, Carmine Fabbiano, Giuseppe Barrella, Pino Schiavo, Rosario La Corte, Antonio Parente, Paul Atzwanger, Chrisztoph Atzwanger, Martin Atzwanger, Giovanni Sacco, Gerardo Avallone.