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17 LUGLIO
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Capaccio Paestum, presentazione primo libro artista salernitano Squitieri
Comunicato Stampa
04 luglio 2022 16:03
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CAPACCIO PAESTUM. Debutto popolare per il primo libro dell’artista salernitano Umberto Squitieri. La stagione selvaggia verrà presentato al pubblico domenica 17 luglio alle 19 nella suggestiva cornice di piazza della Basilica, con il patrocinio del comune di Capaccio Paestum, nell’ambito degli eventi dell’Estate da vivere.

Per l’occasione, sarà presente una delle più apprezzate artiste del panorama nazionale e oltre. Ottavia Fusco Squitieri sarà madrina d’eccezione. L’attrice piemontese, infatti, si troverà nel Cilento per la promozione della sua nuova opera, Nu piezzo ‘e vita, dedicata al suo amore per il regista Pasquale Squitieri.

L’autore de La stagione selvaggia ha scelto la culla della civiltà e della cultura quale trampolino di lancio per il suo libro.

Il romanzo, pubblicato da Scatole Parlanti del gruppo editoriale Utterson, racconta la rovente e pungolante parabola di Roberto Sentieri.

La vita per il protagonista, alter ego dell’autore stesso, e la sua famiglia, è un cactus. Da qualsiasi parte provino a prenderla, li punge sempre. Nel suo percorso di crescita, il ragazzo scalzo delle torride estati salernitane si chiede quante volte è possibile andare a tappeto e rialzarsi, prima che l’arbitro del destino conti fino a dieci. In una Salerno che va dal boom post bellico fino agli esagerati anni Ottanta, Roberto scopre che la vita è un più o meno lungo imprevedibile giro in altalena. Per quanto si tenti di scendere o di darsi lo slancio con i propri piedi, alle spalle, è un folle a spingerci e a sballottarci nel quotidiano.

Alla soglia dei sessant’anni, Umberto Squitieri si regala un libro e lo dedica a papà Stefano e a mamma Maria.

La lettura e la scrittura - racconta - sono state sempre compagne fedeli e costanti della mia vita”. Una penna diversamente fervida dal momento che i suoi racconti sono diventati opere per il teatro o sceneggiature per cortometraggi da lui diretti e interpretati.

Tuttavia, ho sempre temuto come prova la narrazione di un romanzo. Ma dentro di me, forte s’agitava il desiderio di scrivere un libro”.

 Le barriere sono crollate del tutto durante il primo lockdown del 2020. Il bisogno di scrivere quella storia, tanto vissuta, quanto ascoltata e arricchita, ha rotto gli argini della sua diga interiore.

 “Il rimanere bloccato a casa - continua - mi ha portato a reagire. E mentre altri andavano a caccia di lievito di birra, io andavo a caccia di parole per il mio romanzo. Era tutto nella mia testa, occorreva solo metterlo su bianco. Il Covid mi ha restituito il tempo per iniziare a realizzare il mio sogno. Così, mi sono detto “ora o mai più”.

 Accantonata l’inerzia, Squitieri, pagina dopo pagina, ha scritto in undici mesi la prima stesura della sua stagione selvaggia, imponendosi tutti i giorni “una disciplina quasi da ufficio”.

 Dopo un attento lavoro di confronto e revisione, circa settantamila parole sono state inviate a numerose case editrici. Un bell’azzardo, qualche no, diversi sì con ma e un solo vero sì e basta.

 “Una scommessa che m’ha fatto trepidare e non poco, perché prima ancora di premere il tasto invia email con l’allegato del mio romanzo, mi sono imposto un dictat. Se vale davvero, il mio libro verrà alla luce. Impresa non da poco, viste le difficoltà dell’editoria e della carta stampata”.

 Tuttavia, questo mondo ha ancora posto per i sognatori e “fortunatamente, Scatole Parlanti ha creduto nel mio lavoro”.

 Per buona ironia della sorte, La stagione selvaggia nasce sotto il segno del cancro lo stesso giorno del suo autore, il 10 luglio. A distanza di cinquantanove anni, Umberto Squitieri, tra palco self tape e realtà, ha avuto il suo primo figlio di carta.

 “Il più bel regalo di compleanno di sempre - conclude - arrivato dopo un lungo viaggio fatto con passione e onestà. Ringrazio il comune di Capaccio Paestum per aver bene accolto l’inaugurazione del tour del romanzo. È uno start del cuore, non solo per l’importanza del luogo. Mia madre è capaccese e in queste terre abbondanti e fertili, dove sono tornato in età matura con la mia famiglia, ho trascorso da bambino le estati più belle”.

Piazza della Basilica, dunque, sarà il primo di numerosi appuntamenti. Seguiranno Napoli e una stagione tutta cilentan-salernitana, tra cui Castellabate con Libri meridionali, Agropoli con il Settembre culturale e Salerno presso la sala del Gonfalone di palazzo di città, prima di un tour nazionale che verrà presentato il prossimo autunno.



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