CAPACCIO PAESTUM. Si è svolta questa mattina, presso il Tribunale di Catanzaro, l’ultima udienza del processo con rito abbreviato inerente la nota ‘Operazione Kossa’ contro la ‘ndrangheta condotta dalla Polizia di Stato della Questura di Cosenza su delega della locale DDA, guidata dal magistrato antimafia Nicola Gratteri, che vedeva tra gli imputati anche il noto avvocato di Capaccio Paestum, Giuseppe Bisantis, accusato di truffa e concorso esterno in associazione mafiosa. Il collegio difensivo dell’imputato, composto dagli avvocati Massimiliano De Rosa, Francesco Guglielmini e Fabrizio Corvino, nelle repliche ha ribadito la totale estraneità del legale capaccese ai fatti contestati dalla pubblica accusa. Il Tribunale calabrese, con la sentenza affidata al presidente di sezione, in accoglimento delle doglianze difensive, ha assolto Bisantis dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa “per non aver commesso il fatto”, derubricando poi il reato di truffa a quello di favoreggiamento, senza alcuna aggravante, discostandosi dalla richiesta di condanna ad 8 anni di reclusione avanzata dal pm e comminando la pena finale di 1 anno e 8 mesi, con tutti i benefici di legge.

“Grande soddisfazione per il lavoro svolto insieme ai colleghi e per il risultato ottenuto, che ha smantellato di fatto il teorema accusatorio del Pm - afferma l’avv. De Rosa - in sede di appello, che sicuramente proporremo, confidiamo di dimostrare la totale estraneità del Bisantis”. L’avv. Corvino, invece, nel ribadire la volontà di ricorre in appello, sottolinea come, alla luce dell’assoluzione relativa al concorso esterno in associazione mafiosa, “l’avv. Bisantis abbia subito una ingiusta detenzione cautelare”, per cui anche su questo punto si riservano valutazioni, in primis quella di notificare al Ministero di Grazia e Giustizia una richiesta di risarcimento danni complessiva di 10 milioni di euro.