Giudiziaria
INDAGA LA PROCURA
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Capaccio Paestum, riesumano cadavere e trovano garza: nei guai primario e staff del "Ruggi"
Alfonso Stile
31 luglio 2022 10:10
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CAPACCIO PAESTUM. Riesumano la salma di un imprenditore capaccese e scoprono una garza. Finisce in guai seri l’intera equipe dell’ospedale “Ruggi” di Salerno guidata dal noto prof. Enrico Coscioni, primario di Cardiochirurgia nonché presidente Agenas e già consigliere in materia di Sanità del governatore campano Vincenzo De Luca: in tutto cinque gli indagati, ipotizzati i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, in concorso. Oltre a Coscioni, si tratta dei chirurghi Gerardo Del Negro e Francesco Pirozzi, e degli anestesisti Giuseppina Fezza e Pietro Toigo.

La vittima è Umberto Maddolo di Capaccio Paestum: il 62enne fu operato al cuore prima di Natale dello scorso anno presso il nosocomio salernitano per l’innesto di due bypass, ma qualcosa andò storto e subito dopo il delicato intervento è morto nel reparto di terapia intensiva. Un decesso sul quale, però, la Procura della Repubblica di Salerno ha raccolto alcuni spunti investigativi, innescati da una denuncia anonima, decidendo così di approfondire il caso disponendo la riesumazione del cadavere, sepolto al cimitero di Capaccio Capoluogo, per consentire lo svolgimento dell’autopsia. All’esito della riesumazione eseguita dal medico legale incaricato dal sostituto procuratore Lidia Vivaldi, avvenuta nei giorni scorsi, la scoperta choc: tra i resti del 62enne è stata rinvenuta, infatti, una garza di 15 cm, sequestrata immediatamente dai carabinieri del Nas di Salerno insieme alle cartelle cliniche, il cui contenuto non avrebbe convinto gli inquirenti.

Per gli indagati vige la presunzione d’innocenza in tutti i gradi di giudizio fino ad eventuale sentenza di condanna definitiva e irrevocabile. Intanto, il direttore sanitario del “Ruggi”, Vincenzo D'Amato, ha diramato la seguente nota stampa, senza ritenere opportuno la sospensione cautelare di Coscioni e della sua equipe: "Nell'esprimere vicinanza alla famiglia del paziente defunto, la direzione generale depone la più ampia fiducia nell'attività degli inquirenti e degli organi di polizia giudiziaria, auspicando un rigoroso quanto celere accertamento dei fatti e continuando ad offrire la massima collaborazione, certo che le indagini in corso riusciranno a fare chiarezza sulla causa del decesso e dell'intera vicenda".



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