EBOLI. Si è tenuta questa mattina, presso l’aula consiliare del Comune di Eboli, la conferenza stampa di presentazione delle due giornate finali dell’Avalanche Day che si svolgeranno ad Eboli sabato 8 e domenica 9 ottobre.
La manifestazione rientra nel progetto Poc (comune Capofila Bellizzi) che ha coinvolto l’intero territorio della Piana del Sele che fu teatro dell’operazione Avalanche, lo sbarco alleato iniziato il 9 settembre del 1943 sulla costa salernitana. Un’operazione che avrebbe dovuto liberare in pochissimo tempo l’Italia dalle truppe tedesche ancora presenti, ma che, iniziata poche ore dopo l’annuncio ufficiale dell’armistizio, rischiò di fallire perché i tedeschi si erano nascosti sulle colline. Fu necessario un tremendo bombardamento da parte della Marina militare alleata per metterli in fuga. Ma le bombe, che già nei giorni precedenti avevano devastato la Piana del Sele, mieterono altre vittime civili. Fu quello, però, il momento in cui l’Italia cominciò la strada verso la rinascita, la democrazia e la libertà.
Un fiore nel cannone è infatti l’immagine scelta come simbolo di “Avalanche Day”.
“Ripercorrere quei giorni – ha sottolineato il Sindaco Mario Conte – e farlo insieme ai Comuni vicini è un modo per ricordare il sacrificio degli italiani dell’epoca, a cui dobbiamo la libertà e la democrazia dei nostri tempi. Oggi vediamo la guerra a pochi passi da noi e guardando negli occhi i profughi possiamo solo immaginare cosa significhi. La memoria serve anche a questo: evitare gli errori del passato”.
Dello stesso tenore le parole del Sindaco di Bellizzi, Domenico Volpe, comune capofila del progetto.
“Assaggiare la razione K, vedere sfilare i mezzi militari, ricordare i bombardamenti è un momento importante perché i nostri padri e i nostri nonni hanno combattuto per quella libertà che noi oggi diamo per scontata”.
“Dopo oltre 40 anni torna ad Eboli la Banda militare della Nato. – ha aggiunto il vicesindaco di Eboli Vincenzo Consalvo. Ci saranno figuranti con costumi dell’epoca, grazie al contributo dell’Istituto Ferrari, mercatini con oggetti d’epoca, auto storiche, majorettes. Insomma un tuffo nel passato che riporterà Piazza della Repubblica al 1943. La deposizione della corona d’alloro ai caduti della Grande Guerra. Dobbiamo ringraziare la preziosa collaborazione di tutte le associazioni e quella del Moa”.
“Da anni recuperiamo e custodiamo reperti legati alla Seconda guerra mondiale – hanno spiegato il Presidente del Moa Marco Botta ed il direttore Luigi Nobile – vengono a visitare il nostro Museo anche dall’estero per ripercorrere il sacrificio dei soldati che si impegnarono lontano dalla loro patria per difendere la libertà e la democrazia mondiali. Per noi non è la prima occasione per ricordare l’Operation Avalanche, ma sicuramente è la manifestazione più organica e importante realizzata finora in collaborazione con tutti i comuni del Poc”.