AGROPOLI: “L’Agropoli ritornerà sul mercato”. La ricetta per i delfini è stata prescritta dallo stesso patron, Domenico Cerruti, per un paziente che deve fare i conti con i danni provocati dalle due beffe consecutive subìte, in una settimana. Il gol di Pietro Arcidiacono al 91’, che ha permesso al Cosenza di sbancare il “Guariglia” e di mettere il naso davanti a tutti in classifica, così similare al graffio di Costa Ferreira al 94’ al “San Filippo” di Messina. Le cure del caso, in casa Agropoli, è pronto a farle il presidente, sicuro di aver allestito un organico forte ma che vede al suo interno calciatori che non sono stati capaci di incidere a dovere. Ed allora, la medicina migliore è provare a rinforzare come è necessario la rosa, che continuerà ad avere come condottiero e guida Salvatore Nastri, che non va messo assolutamente in discussione per la dirigenza biancazzurra. Il tempo per limare alcuni aspetti che non vanno, come rimarcato dallo stesso tecnico eburino, c’è. Necessario, però, rispondere al doppio ko andando a Ragusa, domenica prossima, a raccogliere l’intera posta in palio, in attesa, ad ore e giorni, di conoscere come cambierà sul campo e dove verrà modificato l’Agropoli.
AGROPOLI, DOPPIO KO: MALEDETTI MINUTI DI RECUPERO
Sei punti in quattro partite. Uno sprint iniziale, con due vittorie, e poi la doppia battuta d’arresto (leggesi beffa) che fa arretrare in classifica di colpo l’Agropoli. Dal terzo al nono posto nel giro di novanta minuti, anzi di quattro, quelli intercorsi tra il gol che ha gelato il “Guariglia” di Pietro Arcidiacono e il fischio finale dell’incontro con il Cosenza. Delfini che arrancano, eppure, al novantesimo, senza recupero, gli scontri diretti, seguendo il verdetto provvisorio del campo, avrebbero fruttato due punti, con i biancazzurri che sarebbero adesso ad un tiro di schioppo dalla vetta. Ciò che conforta, analizzando prestazioni e cose mostrate in campo da Toscano e soci, è che quest’Agropoli non ha nulla da invidiare alle battistrada del torneo. Mai soggiogata contro peloritani e silani, con un plus di sfortuna ma anche di poca concretezza e lucidità. Il livello del raggruppamento è comunque equilibrato, le cadute rovinose di Savoia e Messina su terreni non impossibili segnano il passo su di un girone che, almeno per adesso, non ha eletto ancora la sua squadra principe, la schiacciasassi di turno. Compito dei delfini è di non perdere altra strada, ad iniziare da Ragusa, dove a seguito di un punto ottenuto in due giornate, si è risposto con un doppio successo che ha portato gli azzurri a scavalcare lo stesso Agropoli e a lanciarsi verso i piani alti.
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