ALTAVILLA SILENTINA. Ergastolo: questa la richiesta ai giudici della Corte d'Assise di Salerno da parte del pm Bianca Rinaldi per Gerardo Cappetta, l'ex postino accusato di aver ucciso Snejana Bunacalea, la 43enne moldava rivenuta cadavere, il 5 marzo del 2020, nell’abitazione dell’anziana madre dell’uomo, che la donna accudiva come badante.
Il 54enne, incensurato, fu arrestato e condotto in carcere il 7 dicembre dello stesso anno dai carabinieri della Compagnia di Eboli all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno. Per il pubblico ministero, dunque, si trattò di femminicidio: Cappetta avrebbe ucciso Snejana nella vasca da bagno della casa materna, a Borgo Carillia, per futili motivi passionali. Un delitto d’impeto scatenato da una lite: l’imputato, il giorno del rinvenimento del corpo, per depistare gli inquirenti rappresentò che la vittima avesse problemi di salute, perseguendo la tesi di una morte causata da un malore improvviso.
Ma l’autopsia ed i rilievi effettuati dai Ris di Roma hanno fatto emergere, invece, che Cappetta, nel corso della convivenza sotto lo stesso tetto con la badante moldava, se ne sia invaghito, equivocando i suoi comportamenti e non accettando che la stessa avesse iniziato a frequentare un altro suo conoscente, divenuto così rivale in amore.
Un appuntamento a cena con quest’ultimo la possibile causa del litigio che, degenerato, avrebbe portato Capetta ad aggredire la donna in bagno, mentre si stava lavando, fino ad affogarla nella vasca, alterando poi la scena del crimine per simulare un incidente prima di allertare i soccorsi.