Attualità
Forestale&Mazzette, spunta accusa di "millantato credito" per la Santoro: la parola passa al Riesame
Angela De Rosa
09 ottobre 2012 08:48
Eye
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CAPACCIO. Tangenti ai vertici della  Forestale di Capaccio: la parola passa al tribunale del Riesame. È stata presentata, ieri, l’istanza per la revoca delle misure cautelari, alle quali sono sottoposti i comandanti delle stazioni della Forestale di Foce Sele, Marta Santoro, e di Capaccio Capoluogo, Antonio Petillo. Intanto, agli avvocati Antonello Natale e Domenico Guazzo, è stata consegnata la corposa ordinanza del gip Renata Sessa della Procura di Salerno di 40 pagine, di non convalida del provvedimento di fermo e di applicazione di misura cautelare personale, nella quale sono contenute anche le motivazioni, che hanno determinato la non convalida del  fermo. "Dall’ordinanza si evince – spiega Natale, legale di fiducia della sovrintendente Santoro – che il fermo non è stato convalidato in quanto il gip non ha ritenuto ci sia il pericolo di fuga. Noi siamo molto fiduciosi nel lavoro svolto dalla magistratura, che sta effettuando tutte le opportune verifiche. Abbiamo proceduto con il ricorso al Riesame, in quanto riteniamo non ci siano i presupposti per i nostri assistiti per le misure cautelari applicate". Con il ricorso al tribunale del Riesame i legali chiedono la revoca della carcerazione per Santoro e dei domiciliari per il marito Petillo accusati di concussione. Il gip Sessa per due capi di imputazione, contestati alla Santoro, avrebbe riconosciuto il reato di millantato credito nei confronti degli imprenditori denunciatari, con i quali avrebbe “vantato” amicizie autorevoli e importanti, e non la concussione. La decisione della misura cautelare del carcere, per lei sarebbe stata per il pericolo di reiterazione del reato. I due sottoufficiali della Forestale, sono stati tratti in arresto mercoledì scorso dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, diretto dal colonnello Fabrizio Parrulli, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Salerno, diretta dal procuratore capo, Franco Roberti. Secondo l’accusa, i sovrintendenti della Forestale riscuotevano tangenti da alcuni imprenditori  che, in cambio, avrebbero avuto la garanzia di non essere oggetto di controlli, in modo particolare, su possibili violazioni in materia urbanistica. Quattro gli imprenditori che hanno dichiarato di essere vittime di concussione e di continue azioni vessatorie. La Procura sta effettuando un’intensa e articolata fase investigativa raccogliendo numerose testimonianze utili alle indagini.  Tra le persone sentite a sommaria informazione anche il personale della Forestale di Foce Sele e di Capaccio Capoluogo, che effettuava le operazioni di sequestro, coordinati dai rispettivi comandanti. Risentiti in queste ore anche gli imprenditori, che hanno dato il via all’inchiesta. Per la Santoro in via cautelativa è stata disposta la sospensione dal lavoro, che perdurerà fino alla chiusura dell’iter giudiziario. Nel giro di due settimane, i giudici del tribunale del Riesame si esprimeranno se accogliere o meno la richiesta di revoca  delle misure cautelari per i due forestali.



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