CAPACCIO PAESTUM. Torna d’attualità la vicenda relativa agli attentati incendiari ai danni dell’autolavaggio Paolino di Capaccio Paestum. Dopo otto anni, i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduta dal magistrato Domenico Diograzia, hanno assolto il 38enne Giancarlo Rossi (nella foto) “per non aver commesso il fatto”, escludendone, dunque, qualsiasi coinvolgimento negli episodi che, all’epoca, suscitarono scalpore nella città dei Templi.
Nella medesima sentenza di primo grado l’imputato, difeso dagli avvocati Pierluigi Spadafora e Nicola Naponiello e tutt’ora recluso per altri reati in carcere a L’Aquila, è stato condannato a 2 anni solo per la tentata estorsione ai danni di uno dei componenti della famiglia Paolino, con l’esclusione dell’aggravante del metodo mafioso contestata dalla pubblica accusa.
I fatti risalgono tra il settembre e l'ottobre del 2014, quando il ‘Centro Motor Paolino’ alla Licinella subì ben tre attentati incendiari, commessi facendo esplodere ordigni rudimentali, ovvero bombe carta e taniche di benzina, che causarono danni all’attività per circa 70mila euro.
All’esito delle indagini condotte dalla DDA di Salerno, nel corso delle quali le stesse vittime collaborarono fornendo indizi per l’individuazione del colpevole, 6 mesi dopo Giancarlo Rossi fu arrestato e condotto nel carcere di Fuorni dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, con l’accusa di essere il mandante degli attentati ovvero dei reati di tentata estorsione, danneggiamento, detenzione e porto abusivo di esplosivi, il tutto aggravato dal metodo mafioso anche in virtù di precedenti condanne per camorra in famiglia, che secondo l’accusa Rossi sfruttava per aumentare il proprio spessore criminale. Ora, però, la sentenza del Tribunale salernitano lo assolve e dichiara innocente, lasciando così, senza colpevoli, gli attentati incendiari subiti dalla famiglia Paolino.