PERDIFUMO. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Perdifumo ed il commissariamento dell’Ente, a parlare è l’ex gruppo di minoranza “Impegno Comune per Perdifumo” attraverso un manifesto pubblico. I tre ormai ex consiglieri Rosaria Malandrino, Angelica Malandrino e Carlo Corvo, parlano di una “tragedia annunciata, un epilogo inevitabile” visto che “per quasi due anni abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso”. I Consigli comunali, i continui accessi agli atti e i litigi continui, fino ad arrivare alla mancata approvazione del bilancio comunale, sono tra gli argomenti iniziali del manifesto politico. “Nonostante tanti segnali ed il trascorrere di quasi due anni, non c'è stata la volontà concreta di risolvere la situazione anche cercando di coinvolgere la minoranza, che è stata sempre ignorata e derisa fino all'ultimo consiglio” aggiungono i tre. “Due anni di completo stallo, di mancata programmazione, di difficoltà organizzative degli uffici, di mancata partecipazione ai PNRR, importanti per la crescita del territorio, di incapacità amministrativa che ha comportato la mancata prosecuzione di un concorso già avviato, la perdita del vigile dell'Unione, la perdita della gestione dell'acqua e della luce, continui invii di bollette pazze, la mancata manutenzione delle strade, il blocco del PUC già allo stato definitivo e potremmo continuare all'infinito. E adesso vorrebbero nascondere le loro difficoltà amministrative dietro la mancata approvazione del bilancio comunale? Troppo comodo” si legge ancora nel manifesto. Accuse, poi, di arroganza nei confronti dell’ormai ex maggioranza, con il gruppo “Impegno Comune per Perdifumo” che conclude così: “Solo a poche ore dalla firma delle dimissioni, è stato chiesto alla minoranza un atto di responsabilità. L'unico atto di responsabilità, che era giusto fare, era staccare quanto prima la spina ad una luce che non è stata mai accesa, per non rendersi complici di un'amministrazione assente, arrogante, unica responsabile di tutto quello che il Comune sta attraversando. Per amministrare ci vuole unione, stima reciproca, solidarietà, coraggio di portare avanti le proprie idee negli anni. E' chiaro che questi termini siano stati totalmente ignorati da chi ha finora amministrato e che, pur di rimanere saldo e ancorato alla poltrona , non ha fatto fatica ad illudere le persone, soprattutto tanti giovani, compresi anche gli amici di sempre”.