CAPACCIO PAESTUM. I carabinieri della Stazione di Capaccio Capoluogo, diretti dal m.llo Giovanni Graziuso, hanno eseguito ieri sera un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di un 57enne di Capaccio Paestum, accusato di violenza sessuale ai danni di una 34enne residente nel Cilento.
L’uomo è un costruttore ed imprenditore locale del settore alberghiero: all’esito delle indagini preliminari, avvalorate dall’incidente probatorio davanti al pm Mafalda Daria Cioncada, è emerso che il soggetto avrebbe adescato la vittima invitandola in un appartamento di sua proprietà, con la scusa di farsi portare dei documenti contabili, per poi abusare di lei sessualmente. La donna, in quel periodo, svolgeva uno stage lavorativo presso una delle strutture ricettive dell’indagato: i fatti risalgono al febbraio del 2023.
Sotto choc per l’accaduto, la 34enne ha lasciato immediatamente l’impiego per le violenze subite dal datore di lavoro, il quale ha iniziato poi a rivolgerle velate minacce, millantando importanti amicizie politiche e malavitose, al fine di terrorizzarla e sottometterla ad uno stato di soggezione per costringerla subdolamente all’omertà. Ha trovato la forza di denunciare tutto solo tempo dopo, esortata da un’amica che, in passato, aveva subito abusi simili da un’altra persona. A raccogliere il drammatico racconto sono stati i carabinieri della Stazione di Battipaglia, i quali hanno avviato subito le indagini del caso, coordinate dalla Procura salernitana, affidando la donna ad un percorso di assistenza psicologica intensivo per il trauma subito.
L’Arma dei carabinieri sottolinea l’importanza di denunciare sempre simili episodi e di non rinchiudersi nel silenzio, temendo ripercussioni nella sfera personale, per combattere tali reati ed evitare l’impunità di simili profili criminali. Il provvedimento eseguito dai militari dell’Arma è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, suscettibile d’impugnazione: per l’indagato vige, dunque, la presunzione d’innocenza fino ad eventuale sentenza di condanna definitiva ed irrevocabile.