AGROPOLI. C’è anche un po’ di SOS Antiracket Antiusura nel processo a carico del clan familiare Marotta-Cesarulo per il quale sono stati richiesti oltre 50 anni dal PM del Tribunale di Vallo della Lucania, Vincenzo Palumbo, legati a reati di estorsioni, usura, furti e ricettazione. L’Associazione nazionale presieduta da Tommaso Battaglini è presente nel processo attraverso il suo Ufficio Legale, coordinato dall’Avv. Antonio Picarella, nella costituzione di parte civile per le due vittime di usura ed estorsione, assistite sin dal momento della denuncia e nel corso dell’iter giudiziario. «Il meticoloso lavoro portato avanti dal nostro ufficio legale – spiega Battaglini – ha fatto sì che l’iniziale imputazione di esercizio abusivo del credito per alcuni imputati, su istanza delle Parti civili, sia stata successivamente rubricato nella ben più grave contestazione, in un caso, di usura aggravata e nell’altro, di estorsione. Istanza che la Procura ha fatto propria e per la quale ha chiesto la condanna. Questo dimostra, ancora una volta, che l’affiancamento e l’assistenza legale della nostra associazione alle vittime di usura ed estorsione risulta spesso determinante, sia nei processi penali che nel percorso che i soggetti danneggiati intraprendono, dopo la denuncia, per ottenere un ristoro morale ed economico per quanto patito, mediante l’accesso al Fondo di Solidarietà». Le prime indagini sull’usura e l’estorsione presero il via alla fine del 2013, proprio grazie alla denuncia di una vittima, e si sono poi sviluppate mediante un’intensa attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dalla Procura di Vallo della Lucania. Secondo la ricostruzione del Pubblico Ministero, gli indagati si sarebbero resi responsabili di condotte criminali comprovate sia dalle intercettazioni telefoniche che dalle dichiarazioni rese dai testimoni che hanno raccontato di prestiti ad elevati tassi di interesse ed episodi estorsivi accompagnati da gravi minacce. «Essenziale in queste vicende umane e giudiziarie è il lavoro investigativo condotto dalle forze dell’ordine – sottolinea il Presidente Battaglini – cui va il plauso per la silenziosa e laboriosa attività di ricostruzione dei fatti, raccolta delle prove, supporto alle vittime».
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