ALBANELLA. Lavori di adeguamento e potenziamento della rete idrica comunale sul territorio di Albanella. Si terrà ad inizio novembre 2024, davanti al giudice monocratico Rosaria De Lucia della seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, la seconda udienza dibattimentale del processo penale a carico di un funzionario del Comune di Albanella e di un imprenditore di Roccadaspide, entrambi imputati, in concorso, per i reati di inadempimento nei contratti di pubbliche forniture e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. A comparire in aula saranno i primi testimoni, tra cui l’allora sindaco Rosolino Bagini.
Ad innescare le indagini, espletate dai carabinieri del Comando provinciale di Salerno, fu proprio una corposa denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Salerno, nel 2020, dallo stesso Bagini, segnalante anomalie ed inadempienze nell’esecuzione dei lavori, relativi ad un finanziamento pubblico pari a circa 8 milioni di euro ottenuto dal precedente sindaco, Giuseppe Capezzuto, negli ultimi mesi del suo mandato.
A carico dell'imprenditore nonché legale rappresentante dell’ATI aggiudicataria dell’appalto, il pm Claudia D’Alitto della Procura di Salerno ha contestato, nello specifico, la mancata sostituzione di due pompe di sollevamento del serbatoio in località Cerrina e l’omessa integrale realizzazione dei previsti 2.100 allacci alla rete idrica necessari per avviare il pubblico servizio. Il tecnico comunale, invece, è accusato di aver falsamente attestato, nella relazione finale, la compiuta e corretta realizzazione degli stessi lavori.
Nel decreto che dispone il giudizio, dato 28 dicembre 2023, il gip Annamaria Ferraiolo del Tribunale salernitano ha individuato come parte offesa il Comune di Albanella, che però non si è costituito parte civile nel processo. Gli imputati, per i quali vige la presunzione d’innocenza fino ad eventuale sentenza di condanna definitiva e irrevocabile, sono entrambi difesi dall’avv. Cecchino Cacciatore.