SANZA. Con ordinanza n. 16 del 18 giugno 2024 il Sindaco di Sanza ha del tutto illegittimamente, unilateralmente e arbitrariamente dichiarato terminato il periodo di “fermo biologico” (cioè la sospensione dei lavori per la costruzione della contestata strada che attraversa l’area protetta, durante il periodo riproduttivo della fauna selvatica) che avrebbe dovuto protrarsi sino al 15 luglio, secondo la Valutazione di Incidenza Ambientale che è parte integrante dei provvedimenti autorizzativi emanati dall’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sulla base dei quali l’opera è stata cantierata.
Nelle settimane scorse le associazioni ambientaliste, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni che attestavano come il cantiere fosse in piena attività, avevano chiesto all’ente Parco di verificare la sospensione dei lavori sul monte Cervati per il “fermo biologico”. L’ente Parco quindi in data 11 giugno ha scritto al Comune di Sanza invitandolo “a rispettare la prescrizione relativa al fermo dei lavori durante il periodo riproduttivo della fauna selvatica” (dal 1 aprile al 15 luglio).
Il Comune di Sanza risponde all’ente PNCVDA con una nota del 13 giugno in cui comunica che i lavori “sono sospesi dal giorno 10 novembre 2023”. Una affermazione in evidente contraddizione con quanto si legge nell’ordinanza sindacale di qualche giorno prima (la n. 14 del 10 giugno) con la quale il Sindaco dispone la chiusura della strada di accesso al monte Cervati a partire dal giorno 17 giugno in ragione “dell’intensificarsi dei lavori di rifacimento del manto stradale per velocizzare lo svolgimento dei lavori”.
A questo punto, messo in un angolo dalla nota dell’ente Parco conseguente alla azione delle associazioni ambientaliste, il Sindaco di Sanza emana una nuova ordinanza e ordina la “ripresa” dei lavori “per motivi di sicurezza”. Del tutto inadeguatamente l’ente Parco, cui è stata trasmessa l’ordinanza “per conoscenza” non ha, ad oggi, esercitato i suoi poteri e precisamente quelli previsti dall’art.29 della legge n.394/91 (legge quadro sulle aree protette) sospendendo immediatamente il cantiere e i lavori.
Nelle prossime ore le associazioni ambientaliste invieranno formale diffida all’ente PNCVDA invitandolo ad adempiere al proprio dovere istituzionale sospendendo con effetto immediato il cantiere sul Cervati nonché a verificare eventuali abusi commessi dalla ditta esecutrice dei lavori. In realtà come associazioni ambientaliste abbiamo motivo di credere che i lavori non siano mai stati sospesi, salvo che per poche settimane durante il periodo invernale, e che certamente non sono stati sospesi a partire dal 1 aprile 2024, data di inizio del periodo di “fermo biologico” previsto dalle autorizzazioni.
Ancorché “formalmente sospesi” dobbiamo quindi dedurre che i lavori siano stati portati avanti in modo “abusivo” dalla ditta esecutrice, sotto lo sguardo distratto dell’ente Parco e del nucleo Parco dei Carabinieri Forestali di Sanza che avrebbero dovuto vigilare sul fermo biologico dei lavori. Le associazioni in parola si riservano pertanto di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Lagonegro perché verifichi eventuali condotte penalmente rilevanti da parte dei diversi protagonisti di questa ambigua e per certi versi sconcertante vicenda.
Le associazioni
W il Lupo! Associazione per lo sviluppo locale equo e sostenibile
CAI – Gruppo regionale Campania
Circolo Legambiente Agropoli “Stella Maris”
Italia Nostra – sezione Cilento Lucano
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